Minacce, botte e aggressioni: quei migranti fuori controllo

 

Certezza della pena ed espulsione, ecco quello che chiede anche il leader della Lega Matteo Salvini nei confronti dei migranti che si rendono protagonisti di disordini e violenze di ogni genere, specie dopo alcuni episodi accaduti nei giorni scorsi.

È un esempio quanto avvenuto a Bronte (provincia di Catania). A rendersi protagonista della vicenda è un rifugiato politico di nazionalità eritrea, che ha dato in escandescenze nei confronti di un’assistente sociale da cui pretendeva la consegna di denaro.

Ospite presso il centro Sprar per migranti di Bronte, l’extracomunitario ha iniziato a minacciare esplicitamente la dipendente della cooperativa che ha in gestione la struttura per ottenere da lei i soldi della diaria giornaliera e quindi potersi allontanare dal centro. Probabilmente reso più esagitato dai fumi dell’alcol, il 31enne ha letteralmente terrorizzato l’operatrice, costringendola a richiedere l’intervento sul posto dei carabinieri. Ottenuta la somma richiesta, il 31enne si è quindi allontanato dalla struttura, imbattendosi proprio nei militari sopraggiunti dopo la segnalazione.

L’eritreo, in uno scatto d’ira, ha piegato e danneggiato il tergilunotto posteriore della gazzella, opponendo poi una strenua resistrnza nei confronti degli uomini dell’Arma che cercavano di placarlo. Per lui una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.

Ancor più grave l’episodio avvenuto a Milano mercoledì mattina, dove un senzatetto nigeriano di 27 anni ha aggredito con violenza un avvocato dopo averlo raggiunto nello studio di via Cavallotti.

Vittima una 35enne che fa parte dell’Asgi, Associazione di studi giuridici sull’immigrazione nata per promuovere antirazzismo ed interculturalità. C.O. aveva conosciuto la legale nel 2015, ed aveva avuto a che fare con lei per questioni legate all’ottenimento del permesso di soggiorno. Niente nel loro ultimo incontro, avvenuto nell’agosto del 2019, aveva lasciato presagire quanto accaduto 3 giorni fa, quando lo straniero ha raggiunto lo studio chiedendo esplicitamente di incontrare la donna. Da lei pretendeva la consegna delle copie di alcuni documenti necessari per la regolarizzazione in Italia. Particolarmente agitato ed aggressivo, il nigeriano continuava a gridare in un inglese stentato. Inutile ogni tentativo di calmarlo da parte della legale, che è stata invece aggredita e presa a schiaffi ed a calci dall’extracomunitario. “Se non la smetti ti uccido”, ha gridato il nigeriano alla 35enne, e forse l’intenzione era proprio quella, dato che in tasca nascondeva un coltello da cucina, per fortuna non utilizzato. Fermato a fatica dai carabinieri, l’uomo se l’è cavata con una semplice denuncia a piede libero.

Questi fatti, che si aggiungono all’aggressione di un agente avvenuta ad Agrigento per opera di alcuni nordafricani, ha portato Matteo Salvini a commentare le ultime vicende.”A Bronte, provincia di Catania, un rifugiato minaccia l’assistente sociale e danneggia l’auto dei carabinieri. In pieno centro a Milano, invece, un ex cliente nigeriano ha aggredito a calci e pugni un’avvocata dell’Asgi, la nota associazione pro-immigrati da sempre contro i Decreti sicurezza”, ha detto stamani il leader del Carroccio, come riportato da Agi.”Contro ogni violenza senza se e senza ma: i delinquenti devono stare in galera e – nel caso di immigrati- dopo la cella ci dev’essere l’espulsione”.

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