Metro milanesi, tangenti e appalti truccati per 150 milioni: 13 arresti. L’imbarazzo di Sala

 

Arresti a Milano per corruzione. In manette sono finite 13 persone, 12 delle quali poste in custodia cautelare in carcere e una agli arresti domiciliari. Le indagini hanno accertato l’esistenza di un sistema di alterazione delle gare pubbliche indette da Atm, l‘Azienda dei trasporti milanesi. Centrale l’operato di un pubblico ufficiale, Paolo Bellini, responsabile degli impianti di segnalamento delle Linee metropolitane. Cuore del sistema alcune società create dal funzionario per interferire nell’assegnazione e nell’esecuzione degli appalti della Atm. Le indagini hanno permesso di ricostruire decine di episodi di corruzione e di turbativa d’asta. Avvenuti in particolare nel settore degli appalti per l’innovazione e la manutenzione delle Metropolitane Milanesi.

Appalti metropolitane di Milano, 13 arresti

Al centro dell’inchiesta ci sono 8 appalti da 150 milioni di euro. Trenta persone fisiche e otto società indagate. Tra gli arrestati due manager di Alstom Ferroviaria e uno di Siemens Mobility. A Bellini vengono contestate presunte tangenti per 125mila euro tra il 2018 e il 2019. Secondo le indagini, il metodo seguito dall’associazione consisteva nell’offrire alle imprese interessate a partecipare alle gare d’appalto la consulenza del pubblico ufficiale. Sotto forma di fornitura di materiale e informazioni privilegiate. Garantendo la possibilità di sopralluoghi, la supervisione e correzione delle bozze di offerta. Fino all’indicazione precisa delle percentuali di ribasso da offrire ad Atm per battere le imprese concorrenti. Il tutto in cambio della promessa di versamenti in denaro, proporzionali al valore d’appalto. Versamenti cadenzati mensilmente. Fra ottobre 2018 e luglio 2019 sono state registrate promesse e versamenti di denaro per oltre 125mila euro. Oltre a servizi e benefit vari.

Corruzione per un giro di affari di 150 milioni

I maggiori guadagni derivavano dall’acquisizione di subappalti di lavori pubblici nella Metropolitana Milanese. E’ emerso anche una caso di corruzione avvenuto nel 2006. Per l’assegnazione dell’appalto relativo al sistema di segnalamento della linea metropolitana M1. Inoltre il funzionario di Atm risulta anche intervenuto per pilotare alcune assunzione di personale nell’azienda. Ha favorito persone prive delle necessarie professionalità e competenza. Ma legate alle imprese che lo remuneravano illecitamente.

Salvini: mi aspetto chiarezza dal sindaco

“Da milanese sono molto preoccupato e dispiaciuto per gli arresti per presunte tangenti all’Atm. Mi aspetto parole chiare e inequivocabili dal sindaco Beppe Sala. E dai vertici dell’azienda nominati dalla giunta di centrosinistra”. Così Matteo Salvini alla notizia degli arresti. Beppe Sala si è detto sconfortato. “Mentre tutti si impegnano  per il bene della comunità, qualche disonesto mette a repentaglio il lavoro fatto da un’intera azienda. Atm è un’eccellenza milanese. E il suo lavoro non deve e non sarà infangato dalle malefatte di pochi”. Ovviamente – ha proseguito Sala imbarazzato – mi aspetto provvedimenti immediati. Nei confronti di chi è stato coinvolto nei procedimenti giudiziari. E una seria verifica dei processi aziendali”.

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