Meteo Giugno: saranno 30 giorni con l’anticiclone africano come nel 2003

Maggio 2025 si è distinto per un clima piuttosto variabile, con frequenti passaggi perturbati e un’alternanza tra giornate soleggiate e fasi piovose, soprattutto al Nord. L’instabilità è stata particolarmente evidente nella prima metà del mese, quando diverse perturbazioni atlantiche hanno interessato le regioni settentrionali, portando piogge sparse, temporali localmente intensi e cali termici improvvisi.

Le regioni settentrionali, in particolare Lombardia, Piemonte e Veneto, hanno registrato precipitazioni abbondanti e superiori alla media del periodo. La presenza di una “goccia fredda” attorno al 13-15 maggio ha provocato un peggioramento significativo, con piogge diffuse e temporali che in alcune zone hanno causato allagamenti e disagi alla circolazione. Non sono mancati neppure episodi di grandine.

Al Centro il tempo è stato più stabile rispetto al Nord, seppure con qualche rovescio temporaneo soprattutto nelle aree interne appenniniche. Il Sud e le Isole Maggiori, invece, hanno beneficiato per gran parte del mese di condizioni meteo più favorevoli, con cieli sereni e temperature in progressivo aumento.

Secondo le prime tendenze, giugno 2025 dovrebbe iniziare all’insegna di una maggiore stabilità atmosferica, con il ritorno del sole e temperature in aumento.  Al Sud e sulle isole si prevede invece un clima più stabile e decisamente estivo.

L’annuncio degli esperti è da brividi: in arrivo un anticiclone africano che attraverserà la Penisola per l’intero mese di giugno. Saranno 30 giorni di fuoco come nel 2003, quando si superò ogni record.

Le ultime proiezioni del Centro Europeo per il mese di giugno 2025 delineano uno scenario climatico allarmante per l’Europa centro-occidentale, Italia compresa. Gli esperti evidenziano una probabile dominanza dell’anticiclone africano, con temperature che potrebbero superare di molto le medie stagionali, in particolare al Centro-Sud e in Sardegna.

Le stime parlano di valori massimi diffusi tra i 32 e i 34°C, accompagnati da anomalie termiche fino a +3°C rispetto al normale. Il parallelo che molti meteorologi stanno tracciando con l’estate del 2003 è inquietante. Anche allora, un mese di aprile instabile lasciò il posto a un’estate segnata da un caldo record, con l’anticiclone subtropicale che si insediò sull’area mediterranea portando con sé temperature estreme.

Nell’agosto di quell’anno, città come Torino (41.6°C), Firenze (41.1°C) e Trento (40.7°C) registrarono valori mai visti, con medie stagionali in alcune aree anche di 6-7°C superiori alla norma. Le condizioni atmosferiche previste per giugno 2025 mostrano caratteristiche molto simili. La presenza dell’alta pressione africana, alimentata da masse d’aria sahariane, favorirà giornate soleggiate e afose ma, allo stesso tempo, aumenterà i rischi di eventi meteorologici estremi.

L’eccesso di energia termica immagazzinata nell’atmosfera potrebbe infatti scatenare fenomeni intensi come grandinate improvvise, temporali violenti e nubifragi localizzati, specie nelle ore serali o notturne quando i contrasti termici raggiungeranno il culmine. In questo contesto, il nowcasting — ovvero le previsioni meteo a brevissimo termine — diventa uno strumento essenziale per prevenire danni e allertare con tempestività le zone più esposte ai fenomeni estremi.

L’estate 2025 potrebbe quindi aprirsi all’insegna della doppia minaccia: da un lato il caldo anomalo e opprimente, dall’altro l’instabilità atmosferica che potrebbe tradursi in episodi distruttivi. Se i modelli continueranno a confermare questo trend, giugno non sarà che l’inizio di una stagione estiva da monitorare giorno per giorno, tra caldo record e un clima sempre più imprevedibile.

This website uses cookies. By continuing to use this site, you accept our use of cookies.  Per saperne di più