Meteo giugno, luglio e agosto: le previsioni degli esperti

Negli ultimi mesi, l’Italia ha vissuto condizioni meteorologiche straordinarie, segnate da un inverno insolitamente mite e da una primavera caratterizzata da forti contrasti termici e fenomeni estremi. L’inverno 2025 è stato tra i più caldi mai registrati nel paese. Gennaio ha visto temperature eccezionalmente elevate, con picchi di +25,1°C a Lamezia Terme il 28 gennaio.

L’aria calda di origine subtropicale ha dominato gran parte dell’Europa, portando a condizioni atmosferiche più simili all’autunno che all’inverno. Con l’arrivo della primavera, il clima è diventato ancora più instabile. La Niña ha contribuito a creare una stagione primaverile tra le più estreme degli ultimi dieci anni, con temperature sopra la media e frequenti sbalzi termici.

Le precipitazioni sono state irregolari: marzo ha visto condizioni più secche del normale, specialmente al Nord, mentre aprile e maggio hanno portato un aumento delle piogge, con temporali intensi e grandinate, in particolare nelle regioni centro-meridionali. Questa variabilità ha avuto impatti significativi sull’agricoltura e sugli ecosistemi, con danni alle colture e alterazioni nei cicli biologici di molte specie.

L’Italia ha attraversato un periodo climatico eccezionale, con un inverno insolitamente caldo e una primavera segnata da forti contrasti termici e fenomeni meteorologici estremi. Queste condizioni evidenziano l’importanza di monitorare attentamente le tendenze climatiche e di adottare misure per mitigare gli impatti del cambiamento climatico.

In queste ore, gli esperti hanno elaborato le prime previsioni in vista dei mesi estivi. Come sarà il meteo nei mesi di giugno, luglio e agosto?

Dopo un inverno insolitamente mite e una primavera instabile e temporalesca, le previsioni climatiche a lungo termine indicano che l’estate 2025 sarà molto calda, con temperature superiori alla media anche di 1-3°C su gran parte d’Europa. In Italia, il caldo potrebbe essere accentuato dalla presenza dell’anticiclone africano, con un aumento dei giorni sopra i 35-40°C, specialmente al Centro-Sud.

Gli esperti mettono in guardia contro il rischio di ondate di calore prolungate, simili a quelle del 2003 e del 2022, che potrebbero mettere a dura prova la popolazione e le infrastrutture. Questo innalzamento termico, seppur contenuto sulla carta, potrebbe avere effetti significativi sul benessere fisico, soprattutto in combinazione con l’umidità.

Le proiezioni parlano infatti di fiammate africane sempre più frequenti e intense, con indici di calore che potrebbero superare i 45°C in alcune aree urbane. Le fasce più vulnerabili, come anziani e persone con patologie croniche, saranno esposte a maggiori rischi, mentre le città dovranno adottare piani di emergenza per mitigare l’impatto.

Al tempo stesso, la combinazione di calore e umidità renderà più probabili fenomeni meteorologici estremi. In particolare, le irruzioni di aria fresca potrebbero innescare violenti temporali, con grandinate e nubifragi, specie dopo le ondate di caldo. Questi eventi improvvisi, sempre più frequenti negli ultimi anni, rischiano di causare danni a coltivazioni, infrastrutture e abitazioni, con possibili allagamenti nelle zone più fragili.

Anche i mesi di luglio e agosto seguiranno probabilmente lo stesso schema: caldo persistente interrotto da improvvise ondate temporalesche. Le regioni del Nord, in particolare, potrebbero essere teatro di forti contrasti termici, con temporali violenti che si sviluppano in poche ore, complicando la gestione del territorio e la sicurezza dei cittadini. Ci aspetta un’estate estrema, segnata dal cambiamento climatico, che richiederà attenzione sia dal punto di vista della salute che della gestione dei rischi meteorologici.

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