Meteo, arriva La Nina: ecco le ripercussioni sull’Italia
La Nina è uno dei fenomeni climatici più interessanti e, al contempo, preoccupanti in termini di conseguenze che potrebbe produrre sullo scenario meteorologico nazionale e a livello globale.
Gli esperti, da tempo, si occupano delle potenziali ripercussioni di questi eventi. La Nina è connessa alla dinamica delle temperature oceaniche e ai venti tropicali, e può influenzare in modo significativo la circolazione atmosferica su vasta scala, con effetti indiretti anche sul continente europeo.
Questo fenomeno climatico, che rientra nel ciclo ENSO (El Niño-Southern Oscillation), insieme al suo opposto El Niño, si manifesta con un raffreddamento anomalo delle acque superficiali del Pacifico equatoriale centrale e orientale, spesso accompagnato da un’intensificazione degli alisei, ossia dei venti che soffiano da est verso ovest lungo l’equatore.

Queste variazioni termiche e atmosferiche, pur localizzate nell’area tropicale del Pacifico, influenzano profondamente la circolazione atmosferica globale, modificando le traiettorie delle correnti a getto e alterando i regimi di precipitazione e temperatura in diverse aree del pianeta.
La Nina sta per arrivare ma quali ripercussioni avrà sull’Italia? Vediamolo insieme nella pagina successiva del nostro articolo, dal momento che sono in tantissimi gli italiani, appassionati di meteo, a chiederselo e possiamo già anticiparvi che la stagione invernale e autunnale saranno ricche di sorprese e colpi di scena davvero molto fiabeschi” ma a tratti preoccupanti.
L’Autunno e l’Inverno 2025/2026 potrebbero risentire dell’arrivo della Nina, attraverso anomalie nelle precipitazioni, nella frequenza delle irruzioni…

L’Autunno e l’Inverno 2025/2026 potrebbero risentire dell’arrivo della Nina, attraverso anomalie nelle precipitazioni, nella frequenza delle irruzioni fredde e nella disposizione delle alte e basse pressioni, anche in Italia.
Dagli ultimi aggiornamenti della NOAA, l’agenzia statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche ed atmosferiche, le acque superficiali dell’Oceano Pacifico si stanno raffreddando rapidamente e quindi la Niña è ormai confermata per i prossimi mesi autunnali e invernali.
Gli effetti della Nina sull’ Europa sono meno diretti, in quanto il Vecchio Continente si trova lontano dal cuore del fenomeno, tuttavia le ripercussioni non sono da sottovalutare. La Nina potrebbe portare sul Mediterraneo dei cicloni particolarmente intensi già a Novembre e Dicembre, con conseguenze potenziali che riguardano da vicino anche la nostra Italia.

Il rischio principale è quello della formazione di eventi estremi come nubifragi e nei casi più eccezionali delle cosiddette “alluvioni lampo” che solitamente interessano fasce ristrette di territorio, come è avvenuto in Toscana e in Romagna nel 2023, a Ischia e nelle Marche nel 2022 e nel 2021 in Sicilia .
Le Alp e gli Appennini, potrebbero fare i conti con nevicate abbondanti; così come le zone prealpine più a valle . La Niña rappresenta un fattore climatico di rilievo per la stagione autunno-invernale 2025/2026. Sebbene le sue influenze sull’Europa e sull’Italia siano meno dirette rispetto a quanto avviene in America o in Asia, l’interazione con altri elementi del sistema climatico globale potrebbe comunque accentuare fasi fredde e instabili, soprattutto nei mesi invernali. Per questo motivo, è fondamentale continuare a monitorare l’evoluzione delle temperature oceaniche nel Pacifico e i segnali atmosferici associati, in modo da prevedere con maggiore precisione eventuali anomalie meteo-climatiche anche a scala regionale.Metti “mi piace” alla nostra pagina Facebook!