Meloni zittisce Asia Argento, Toscani e Jebreal: «Il mio successo non gli va giù»

«Sono io la donna più insultata d’Italia…». Giorgia Meloni, sul Venerdì di Repubblica, concede una lunga e confidenziale intervista a Claudio Sabelli Fioretti si racconta sia dal punto di vista personale che politico, rispondendo anche a tutti coloro che, negli ultimi anni, l’hanno attaccata con stile più o meno becero. Si inizia dalla maternità, di cui la leader di Fratelli d’Italia parla volentieri: «La maternità ha ridato alle cose le giuste priorità. Prima c’erano la vita e la morte, adesso prendo tutto con serenità. Torno a casa la sera. Vedo mia figlia e tutto torna a posto». La chiacchierata si sposta poi su temi meno piacevoli, gli insulti dei suoi “odiatori”, Oliviero Toscani in testa: «Ce l’ha con me da quando gli negai un finanziamento». Quindi la Meloni ricorda il suo epico litigio con la giornalista Rula Jebreal, sulla Sette (nella foto): «Rula usa strumentalmente il colore della pelle per mettersi in una situazione di superiorità. Non capisce che il suo aspetto fisico è la cosa migliore che ha». Poi c’è Asia Argento, che scrisse un post in cui parlava della Meloni incinta, avvistata in un ristorante, “con la schiena lardosa della ricca e svergognata”. «Mi telefonò e mi chiese scusa, ma non sembrava molto lucida…». Sabelli Fioretti le ricorda ancora che il giornalista Antonio Polito la definì “ragazza pon pon”, Francesco Merlo “la reginetta di Culonia”, Carlo Calenda “versione burina del Ku Klux Klan”: «L’ho querelato, certe cose non si possono dire». Poi aggiunge: «A certi uomini non va giù che il mio successo non dipenda da un uomo».

Meloni: non c’è nessuno più di destra di me
«Nessuno è più a destra di me», è la risposta della leader di FdI a una domanda sul Salvini “di destra”, poi parla dei suoi avversari di sinistra: «Bertinotti è una persona onesta. E quandi sento parlare Toninelli, rimpiango D’Alema». L’intervista prosegue poi con una domanda sul nuovo governo: «Preferisco stare all’opposizione di un governo giallorosso, è più facile, sei già certo che non condivoiderai niente». Conte ha dedicato parte del suo discorso agli asili nido: «Affascinante mostro a due teste. Il suo primo governo ha bocciato cinque volte la mia proposta per gli asili nido gratis…». Ed ancora, domande sul suo fidanzato, sulle presunte foto “photoshoppate” – «Mai fatte» – e sulla moto d’acqua di Salvini: «Una leggerezza da parte sua. ma non mi pare così grave con i problemi che abbiamo in Italia…».