Meloni valuta il voto anticipato nel 2026 dopo il ko a Trento: ecco perché può convenire anche a Schlein

Il voto comunale di Trento, con la netta affermazione del centrosinistra e un Partito Democratico in vantaggio di dieci punti percentuali su Fratelli d’Italia, ha scosso gli equilibri politici nazionali. Sebbene la premier Giorgia Meloni minimizzi pubblicamente, a Palazzo Chigi si valutano attentamente i segnali provenienti dal territorio e le crescenti tensioni all’interno della maggioranza. L’ipotesi di elezioni politiche anticipate, inizialmente prevista per il 2026, torna prepotentemente in auge.

Il PD punta al “4-1” e prepara la controffensiva

Il Partito Democratico, galvanizzato dal successo trentino, guarda con ottimismo ai prossimi appuntamenti elettorali. Il primo banco di prova sarà Genova, dove la candidata Silvia Salis punta a una vittoria al primo turno. Seguiranno i referendum di giugno, che offriranno a Elly Schlein l’opportunità di consolidare la propria leadership su temi identitari.

Ma il vero spartiacque saranno le elezioni regionali autunnali. Il PD si dice fiducioso di mantenere Toscana e Puglia, di ricucire i rapporti con Vincenzo De Luca in Campania e, soprattutto, di strappare le Marche a Fratelli d’Italia con Matteo Ricci. L’obiettivo è ambizioso: un “4-1” contro il centrodestra, escludendo a priori la Valle d’Aosta e il Veneto.

Meloni valuta l’accelerazione: la strategia è già pronta

Fonti interne confermano che Giorgia Meloni sta analizzando scenari e sondaggi, con l’obiettivo di anticipare le elezioni. L’intento è duplice: capitalizzare l’attuale consenso, evitando l’erosione causata dalle tensioni interne alla maggioranza, e ridimensionare gli alleati, in particolare la Lega. Un ruolo chiave in questa strategia sarebbe ricoperto da Arianna Meloni, sorella della premier.

Un segnale inequivocabile di questa ipotesi è l’accelerazione sulla riforma elettorale, orientata verso un sistema proporzionale con premio di maggioranza, una mossa pensata per “blindare” la leadership meloniana.

Anche Schlein pronta a sfruttare l’occasione

L’eventuale accelerazione verso le urne potrebbe rappresentare un’opportunità anche per Elly Schlein. Un successo alle Regionali le permetterebbe di consolidare la propria leadership al congresso, di definire in autonomia le liste elettorali e di rafforzare la sua narrativa di “unica vera alternativa alla destra”. Questo scenario obbligherebbe Conte e Renzi a cercare una sintesi comune in chiave anti-Meloni, con Calenda che resta una variabile non facile da gestire.

Centrodestra diviso: la Lega frena

Le divisioni interne al centrodestra si acuiscono. FdI spinge per un sistema elettorale proporzionale con premio, mentre la Lega frena, temendo una marginalizzazione in caso di nuove elezioni. Forza Italia, dal canto suo, osserva, divisa tra fedeltà alla Meloni e la necessità di sopravvivenza politica autonoma.

Il 2026 potrebbe arrivare prima del previsto

In questo contesto, l’ipotesi di elezioni anticipate all’inizio del 2026 non è remota. Meloni punta a prevenire l’effetto logoramento, battere sul tempo gli avversari e consolidare il proprio potere. Ma il cammino è impervio: un eventuale flop alle Regionali potrebbe spingerla all’azzardo elettorale. Elly Schlein, dal canto suo, è pronta a cogliere l’opportunità per blindare la leadership e riunificare il campo largo.

Il segnale partito da Trento, pur piccolo, potrebbe essere solo l’inizio di una lunga corsa verso l’urna anticipata, un percorso che potrebbe ridefinire gli equilibri politici italiani.

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