Meloni: “Ora guido i sovranisti in Europa, dimostreremo che si può stare in Ue a testa alta” (video)

Un’occasione non solo per Fratelli d’Italia e per la destra italiana, ma per l’Italia e l’Europa. L’elezione di Giorgia Meloni alla guida dei Conservatori e riformisti europei, la famiglia politica cui FdI ha scelto di appartenere in Europa, è una chance di crescita per tutti, anche alla luce delle sue doti politiche e umane. A esserne convinti sono i rappresentanti dei partiti europei che partecipano all’esperienza del gruppo Ecr e che ieri hanno deciso di eleggere Meloni loro presidente e la polacca Anna Fotyga segretario generale. “Meloni è l’unica leader donna in Europa”, ricorda tra l’altro una nota del gruppo Ecr, mentre diversi esponenti dei partiti che lo compongono sono intervenuti via web alla conferenza stampa al Senato nella quale Meloni ha illustrato il suo “piano di lavoro” da presidente.

Le delegazioni europee a sostegno di Meloni

“Volevamo un racconto corale di quello che è accaduto nella giornata di ieri”, ha spiegato Meloni, ringraziando in inglese gli eurodeputati intervenuti: il capo delegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, che ha coordinato i lavori; il co-presidente del gruppo Ecr, Raffaele Fitto; il co-presidente polacco Ryszard Legutko; il vicepresidente e capo delegazione Ue dello spagnolo Vox Jorge Buxadè, neo tesoriere di Ecr; l’esponente dei Democratici svedesi Matthias Karlsson, membro del consiglio Ecr; Lord James Wharton of Yarm del British Conservative Party.

Meloni leader del “partito dei sovranisti in Europa”

“È un grande onore quello che sento, la famiglia dei conservatori decide di riporre in me questa fiducia. Ringrazio Fitto e Fidanza per la mia candidatura a presidente di Ecr, il partito dei sovranisti in Europa. È un riconoscimento personale, ma anche a FdI”, ha spiegato la leader della destra, chiarendo di sentire “la responsabilità di guidare una delle più grandi famiglie politiche europee, che io punto a far crescere ancora”. “Nelle prossime settimane – ha chiarito – presenterò il piano lavoro per affrontare grandi questioni: controllo immigrazione e difesa dei confini, tema della famiglia e della natalità, il grande dimenticato nelle priorità dell’Unione europea nonostante la questione demografica sia uno dei grandi problemi che l’Europa deve affrontare in questo tempo”. E, ancora: “I rapporti con la Cina, con la Turchia di Erdogan, la visione conservatrice di una politica ambientale, la necessità di difendere le nostre produzioni di qualità”.

“Ci vorrebbero sudditi, noi stiamo in Europa a testa alta”

“Penso a un’Europa che rispetti le sovranità, l’ autonomia degli Stati nazionali, il principio di sussidiarietà. Penso ci sia un grande spazio – ha aggiunto la leader di FdI e presidente di Ecr – per rilanciare l’idea di una Europa confederale“. Posizioni che “non sono isolate”. “Per anni il mainstream ha sostenuto che con noi l’Italia sarebbe stata isolata in Europa, che saremmo stati estromessi dalle questioni che contano. Ecco – ha proseguito Meloni – quello che vedete oggi racconta un’altra storia. Che c’è una rete molto significativa di partiti, che sono spesso anche di governo; che c’è lo spazio per una destra moderna di governo; soprattutto che c’è spazio tra le due opzioni di dire usciamo dall’Europa o che possiamo starci solo obbedendo”. Uno spazio in cui è possibile “stare in Europa a testa alta, cercando una sintesi sulla base dei valori e non solo sulle leggi di bilancio”.