Meloni nel mirino: Conte la accusa di essersi distaccata dalla realtà dopo il discorso al Senato
Durante il question time al Senato, la premier Giorgia Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia a destinare nel 2025 il 2% del PIL alla difesa, in linea con gli obiettivi nazionali, mentre a livello internazionale il Consiglio Atlantico della NATO sta discutendo il nuovo obiettivo del 5%, da approvare a giugno. Una posizione che ha suscitato dure critiche da parte dell’opposizione, con interventi accesi di Matteo Renzi e dichiarazioni schiette da parte del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
Gli impegni del governo: riforme e credibilità internazionale
Meloni ha assicurato che le riforme previste procedono “speditamente”, tra cui il rinnovato progetto di riforma del premierato, anche se il disegno di legge risulta fermo ormai da quasi un anno presso la Camera. Sul fronte della legge elettorale, la premier si è detta favorevole alla reintroduzione delle preferenze, rilanciando un dibattito ancora in fase embrionale.
Nel suo intervento, la presidente del Consiglio ha elencato i risultati conseguiti dal governo, sottolineando che l’Italia ha recuperato credibilità sui mercati e si è affermata come attore politico “centrale” a livello internazionale. Ha rimarcato la lealtà verso gli Stati Uniti senza subalternità, anche in considerazione del possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca. La Meloni ha espresso solidarietà all’Ucraina, annunciando l’undicesimo invio di armi, e ha sostenuto il coinvolgimento nel piano promosso da alcuni Paesi arabi per risolvere la crisi in Medio Oriente e ricostruire Gaza.
Economia, energia e prospettive future
Per quanto riguarda l’economia, Meloni ha rivendicato alcuni segnali di miglioramento, come un timido aumento del potere d’acquisto delle famiglie e la diminuzione dello spread, che avrebbe liberato risorse da investire in sanità e istruzione. Ha inoltre annunciato interventi a lungo termine a sostegno del ceto medio, ancora poco coinvolto dalla riforma dell’Irpef, promettendo un discorso di riforme pluriennale.
Sul fronte energetico, ha evidenziato la strategia di diversificazione delle fonti, compreso l’approvvigionamento di GNL americano, respingendo le critiche di compiacenza verso Trump e precisando che si tratta di una strategia avviata anche con l’amministrazione Biden.
Le tensioni con l’opposizione
Il dibattito si è acceso tra la premier e alcuni rappresentanti dell’opposizione. Matteo Renzi, intervenendo, ha definito Meloni “campionessa di incoerenza”, mentre Giuseppe Conte, presente in Aula, ha sfidato la leader di Fratelli d’Italia con commenti ironici, accusandola di essere “un ologramma” e di essere “irriconoscibile” e scollata dalla realtà. Il leader del M5S ha criticato aspramente le risposte economiche di Meloni, chiedendo se gli italiani spalmano lo spread sul pane e stigmatizzando la scarsa attenzione ai dati sui calo dei consumi.
Conclusioni
Il vertice a Palazzo Madama ha messo in luce le forti tensioni tra il governo e le opposizioni sul filo delle politiche economiche e di difesa, confermando come l’attuale clima politico sia segnato da scontri di forte accezione ideologica e strategica, con la premier Meloni al centro di un dibattito acceso e di sfide impegnative per il futuro dell’Italia.