Meloni: “Grillo getta la maschera. Il 5Stelle alleati del Pd”. Altro che terza via

Il Pd è l’unica ciambella possibile per i grillini a rischio annegamento. L’ultimatum di Grillo a Luigi Di Maio non lascia spazio a equivoci. E non sorprende chi, come Giorgia Meloni, non ha mai creduto alla “terza via” targata 5Stelle.

Basta con i tentennamenti, basta con gli ammiccamenti ai sovranisti e ai “pericolosi leghisti”. Bisogna stringere un alleanza politica con il partito di Zingaretti. E’ il nuovo mantra di Grillo.  A partire dalle regionali. L’idea del capo di fare l’ago della bilancia, equidistante dalla destra e dalla sinistra, viene archiviata. Grillo lo riporta con la forza nel campo progressista, lontano da Matteo Salvini. E questo è il prezzo che Di Maio deve pagare per essere blindato come capo politico. Seppur commissariato.

Meloni: Grillo ha gettato la maschera

“I grillini gettano definitivamente la maschera e Beppe Grillo detta la linea a Luigi Di Maio. Il M5S partito di sinistra alleato del Pd. Fratelli d’Italia ha sempre avuto ragione. Non sbagliavamo a dire: mai col Pd e mai col M5S”, commenta Giorgia Meloni.

L’esperienza di governo con il Carroccio si conferma un colossale bluff. Lo smalto rivoluzionario delle origini si scontra con la realpolitik. E il movimento del Vaffa deve accucciarsi all’ombra del più grande partito di sinistra. Lo deve fare per rincuorare i suoi militanti. Che non hanno mai digerito il tradimento con la Lega. Ma soprattutto per evitare il collasso elettorale, che Di Maio teme come la peste. Lo ha detto esplicitamente. Ha paura che, continuando a galleggiare, i voti grillini vadano a ingrossare il bottino della Lega. Costretto ad abbandonare l’idea della pensione, ora  si ispira a un maestro di tutto rispetto. Il filosofo Massimo Cacciari. Che da tempo parla della necessità di nuovi rapporti tra Pd e M5S. Di mettere in campo nuove idee e nuovi progetti di sinistra. Parole ripetute pedissequamente dall’ex comico. Ospite di otto e mezzo l’ex sindaco di Venezia ha parlando della crisi dei 5Stelle. E delle difficoltà del governo giallorosso. Poi ha invitato il Pd a non demonizzare il movimento di Di Maio. Che ancora rappresenta un argine alla deriva della destra estrema. 

Cacciari è il nuovo suggeritore di Grillo

“Per recuperare voti il Pd – dice il filosofo – doveva parlare a chi ha votato 5 Stelle. Non ai Di Maio e company. Invece li hanno addirittura demonizzati. Ora si ritrovano insieme in un governo. Ma senza un programma politico che possa mettere in campo delle idee. Per questo va trovato un nuovo rapporto tra le due forze politiche”. Rompere questo rapporto con i 5 Stelle “sarebbe un disastro”, spiega. Aprirebbe alle frange estreme che esistono nella nostra società. Musica per le orecchie di Grillo. Che segue alla lettera il suggerimento di Cacciari. “E’ un momento di caos. Non rompete perché sennò ci rimettiamo tutti”, è il diktat di Grillo. Zingaretti e Di Maio insieme all’attacco della destra. Altro che terza via.