Meloni alla Camera: “Iran pericoloso con armi nucleari, serve un dialogo per fermare l’escalation”
In un momento di grande incertezza e tensione sul piano internazionale, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato oggi alla Camera dei Deputati, offrendo un quadro dettagliato delle priorità dell’Italia in vista del prossimo Consiglio europeo e dei vertici NATO che si terranno all’Aja. Il suo intervento ha toccato i temi più caldi dell’attualità mondiale, dalla crisi in Medio Oriente alle sfide in Ucraina, fino alle strategie di difesa e sicurezza che l’Italia intende perseguire nei prossimi mesi.
Crisi in Medio Oriente e rapporto con l’Iran
La premier ha evidenziato come “la crisi tra Israele e Iran si sia aggravata”, sottolineando la complessità della situazione e i rischi di un’escalation incontrollabile. Meloni ha ribadito l’importanza di mantenere “un dialogo costante con il Parlamento e con i partner internazionali” per scongiurare derive pericolose.
In particolare, Meloni ha sottolineato il pericolo rappresentato dalla possibilità che l’Iran si doti di armi nucleari, una “minaccia enorme” che potrebbe innescare una corsa agli armamenti nella regione. Di conseguenza, il governo italiano promuove un “processo politico” volto alla soluzione dei due Stati, auspicando scelte coraggiose da parte di Israele e una piena normalizzazione con il mondo arabo.
Come misura concreta, è allo studio un trasferimento temporaneo dell’ambasciata italiana a Teheran in Oman, in risposta alle crescenti tensioni in Iran.
Situazione a Gaza e sostegno all’Ucraina
Sul conflitto a Gaza, Meloni ha espresso la “necessità di un immediato cessate il fuoco”, condannando le “forme drammatiche” assunte dalla reazione israeliana. Il governo italiano ha ringraziato il personale sanitario e umanitario che opera nella Striscia, promettendo il massimo impegno per proteggerli.
Per quanto riguarda l’Ucraina, la premier ha confermato il sostegno italiano all’autodifesa del Paese, sottolineando che “ricostruire è una scommessa per la libertà e la prosperità”. Meloni ha ribadito inoltre l’appoggio alle nuove sanzioni contro la Russia e ha invitato tutte le parti ad avviare negoziati seri per trovare una soluzione duratura al conflitto.
Difesa, sicurezza e impegni europei
In omaggio al rafforzamento dell’intervento europeo e della capacità di difesa, Meloni ha rilanciato la proposta di aumentare le spese militari italiane fino al 3,5% del PIL, sottolineando come “nessuno può considerarsi libero se delega ad altri la propria difesa”.
Ha inoltre precisato che “nessun aereo italiano è partito da basi nazionali per colpire l’Iran” e che l’Italia non ha partecipato ad azioni militari. Tuttavia, il governo si sta muovendo per garantire approvvigionamenti energetici, in particolare in vista di possibili nuovi attacchi nello Stretto di Hormuz.
Reazioni delle opposizioni e clima politico
Le opposizioni si sono subito schierate contro la possibilità di interventi militari, chiedendo un’azione più diplomatica e condanne fermo contro le violenze. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una risoluzione per condannare le azioni israeliane e statunitensi, criticando le tensioni e il riarmo europeo.
Il Partito Democratico ha richiesto chiarimenti sul ruolo dell’Italia, ribadendo il principio che le basi del nostro Paese non debbano essere utilizzate per interventi militari. Infine, la coalizione di sinistra AVS ha chiesto di dissociarsi dall’attacco degli Stati Uniti, definendolo “irresponsabile e lesivo del diritto internazionale”.
Prospettive per il Consiglio Europeo
In vista del prossimo Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, Meloni ha sottolineato l’importanza di concentrarsi su temi fondamentali come sicurezza, difesa, approvvigionamenti energetici e stabilità internazionale. Ha evidenziato come il contesto attuale richieda unità, coraggio e determinazione da parte di tutti i Paesi membri, per difendere i valori europei e garantire la sicurezza dei cittadini.
Concludendo il suo intervento, la Premier ha rassicurato che “l’Italia non si tirerà indietro”: un richiamo alla responsabilità collettiva di fronte alle complesse sfide globali.