Mauro Bellugi, addio all’ex campione di Inter e Nazionale. Covid maledetto, le gambe amputate e l’ultimo calvario

 

Il calcio piange Mauro Bellugi: non ce l’ha fatta, l’ex difensore di Inter, Bologna e Nazionale italiana degli anni 70. Affetto da tempo da una grave forma di anemia e contagiato dal Covid, lo scorso novembre è finito in ospedale in condizioni gravissime, che hanno reso necessaria l’amputazione di entrambe le gambe. Bellugi, ripresosi, dall’operazione, aveva subito dimostrato una forza d’animo straordinaria, riuscendo anche a scherzare sul proprio dramma: “Il coronavirus si è preso le mie gambe – aveva dichiarato dal letto d’ospedale, in collegamento tv con Barbara D’Urso -, anche quella del gol al Borussia (una celebre gara di coppa contro i nerazzurri, ndr) ma non mollo, mi farò le protesi come Pistorius”. Le conseguenze del coronavirus hanno però minato la sua salute già precaria, e le condizioni sono poi drammaticamente peggiorate. Bellugi se ne va a 71 anni.

“Voglio ringraziare tutta Italia per il pazzesco affetto che ho ricevuto e poi volevo ringraziare la curva Nord dell’Inter che mi ha dedicato uno striscione fuori dall’ospedale”, aveva commentato in tv Mauro, che dopo aver abbandonato il calcio era diventato un apprezzatissimo commentatore della “sua” Inter su tante emittenti lombarde e non solo, campione di stile e simpatia. Dalla D’Urso, davanti alla moglie e alla figlia in lacrime (condivise da molti telespettatori), era sceso nei dettagli del suo calvario: “Non mi è stata fatta l’anestesia totale perché avevo il Covid. Mi hanno riempito di morfina e vedevo elefanti e bisonti che correvano in camera mia, qui sei da solo e non c’è nessuno ed è stato molto brutto”. “In quei momenti ho pensato che non ero più un ragazzino, ma poi ho detto: perché non andare avanti? Ne vengo fuori, verrò di nuovo qui la prima volta che avrò le protesi – era stata la sua commovente promessa -. Ma senza mia moglie e mia figlia, forse non avrei firmato per l’intervento”.

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