Matteo Salvini: «Dal governo solo aiuti ai clandestini e “tanti saluti” agli italiani. La pazienza è finita!»

«Le lacrime del ministro Bellanova (Fornero 2) per i poveri immigrati, con tanti saluti ai milioni di italiani disoccupati, non commuovono nessuno». Così Matteo Salvini ha commentato la conferenza stampa sul dl rilancio. «Ho visto il ministro dell’Agricoltura piangere per i diritti e i problemi dei poveri immigrati da regolarizzare. Con tutto l’affetto del mondo e con tutti  gli italiani in difficoltà, da un ministro uno si aspetta impegno e sofferenza per i cittadini italiani in difficoltà».

Salvini: «Sanatoria più ampia del previsto»

Il leader della Lega aggiunge: «Ho letto l’intervista di un ministro al “Corriere della Sera” e ho appreso che la sanatoria non è rivolta solo a quelli che avevano un lavoro ma anche ai richiedenti asilo ai quali era stata bocciata la domanda. Ditemi voi cosa c’entrano con l’agricoltura o con i problemi delle famiglie italiane, sanare migliaia di immigranti irregolari».

«Piangi e regolarizzi gli immigrati…»

«Poi, ovviamente, uno si ricorda le lacrime della signora Fornero che piangeva mentre fregava milioni di pensionati italiani», incalza Salvini. «Allora, una volta piangi mentre freghi le pensioni, un’altra mentre regolarizzi decine di migliaia di immigrati».

«Da due mesi solo conferenze in diretta»

«Assistenzialismo, burocrazia, statalismo e pochi soldi a pioggia, senza un’idea di sviluppo del Paese. E con imprese, partite Iva, Comuni e produttori da mungere. Da due mesi gli italiani ascoltano le promesse del governo in diretta sul tg1, con risultati nulli. La pazienza è finita».

Il disastro è nei fatti

«Cassa integrazione non pagata, 600 euro negati. Soldi in banca per commercianti e imprenditori mai visti, poco o niente per le famiglie, silenzio sulla scuola». Per Salvini il disastro è nei fatti. «Le nostre proposte? Cassa integrazione automatica senza intervento dei sindacati, non debiti ma aiuti a fondo perduto per le imprese, anche grazie alla rottamazione di 8 milioni di cartelle esattoriali».

Salvini: «Non siamo stati coinvolti neanche stavolta»

Poi, «taglio della burocrazia e del Codice degli Appalti, con pace fiscale e pace edilizia, poteri speciali ai Sindaci per appalti e opere pubbliche. Niente. La nostra volontà di collaborare per risolvere i problemi rimane. Però, ma anche per questo decreto di centinaia di pagine non siamo stati ascoltati o coinvolti».

Secolo d’Italia