Matteo Renzi attacca Meloni: “L’incantesimo è finito, serve un’alleanza riformista per mandarla a casa”

Renzi attacca: «L’incantesimo della premier è finito»

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, non ha risparmiato critiche all’attuale governo e alla premier Giorgia Meloni, commentando con fermezza l’esito delle recenti elezioni comunali e la situazione politica nazionale.

La fine della luna di miele tra Meloni e gli italiani

In un intervento deciso, Renzi ha dichiarato che «la luna di miele tra Meloni e gli italiani è finita», sottolineando come il risultato delle amministrative, in particolare la vittoria del centrosinistra a Genova, rappresenti un primo segnale di cambiamento. «Genova è solo il primo esempio. Se la sinistra smette di litigare e trova candidature credibili, Giorgia Meloni potrebbe andare a casa», ha affermato.

La proposta del “campo largo”

Renzi ha evidenziato come i risultati di Genova e di altre città dimostrino che un’alleanza ampia tra sinistra e centro riformista può essere vincente contro la destra. «Nel 2022 Meloni ha vinto con solo il 26% grazie alle divisioni della sinistra. Ma dove il veto su di noi viene rimosso, come a Genova, si vince al primo turno», ha spiegato.

Preoccupazioni sulla legge elettorale

Secondo Renzi, dietro i sorrisi pubblici della premier si nasconde una certa preoccupazione: «Meloni teme il ritorno dei collegi uninominali. Vuole cambiare la legge elettorale perché sa che, con i collegi, il centrodestra perderebbe terreno».

Crisi del ceto medio e promesse non mantenute

Il leader di Italia Viva ha poi sottolineato come la crisi del ceto medio sia una realtà concreta, e come le promesse fatte dal governo pesino sulle opinioni pubbliche. «I sondaggi vanno e vengono, ma questa crisi è reale», ha detto.

Il ruolo dei riformisti e le sfide regionali

Renzi ha lanciato un appello alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e agli altri alleati: «Senza il centro non si vince né si governa. È necessario smettere con i veti. In Toscana, Puglia e Campania, se ci uniamo, possiamo vincere». Tuttavia, ha avvertito: «Nessuno può umiliare Enzo De Luca. Ha governato bene e merita rispetto. Troveremo una soluzione per vincere anche lì».

Sulle riforme e i referendum

Renzi ha polemizzato sui referendum proposti da sinistra e M5S, affermando: «Sul Jobs Act tutti sono contro, ma i quesiti riguardano leggi del governo Conte-Di Maio, non le mie. Io leggo i testi, e sono diverso».

Posizione sulla manifestazione per Gaza

Riguardo alla manifestazione prevista per il 7 giugno in solidarietà con Gaza, Renzi ha dichiarato: «Se sarà un evento unitario, ci saremo. Ma se diventa antisemita, noi saremo altrove. La penso come Liliana Segre».

Primarie e progetto di coalizione

Infine, sul futuro del centrodestra e delle primarie, Renzi ha detto: «La scelta del candidato premier dipenderà dalla legge elettorale. Se Meloni ci costringerà a mettere un nome sulla scheda, allora le primarie di coalizione saranno inevitabili».

Un appello all’unità

Renzi ha concluso con un appello all’unità: «Serve un progetto concreto, su stipendi, sanità e giovani. In Italia stanno andando via troppi ragazzi. È tempo di unirci e costruire una vera alternativa».

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