Matrimonio di Jeff Bezos a Venezia, Bonelli attacca: “Meloni e Brugnaro asserviti ai ricchi, ingiustizia sociale evidente”
Il sontuoso matrimonio tra il miliardario Jeff Bezos e Lauren Sanchez, celebrato nella cornice esclusiva di Venezia, continua a far discutere. La cerimonia, che avrebbe avuto un costo stimato intorno ai 50 milioni di euro, si svolta tra sfarzo, privati e un uso discutibile degli spazi pubblici in una delle città più fragili d’Italia, già da tempo alle prese con crisi ambientale e spopolamento.
Dopo le proteste di residenti e attivisti ambientalisti, che hanno denunciato l’uso privato di aree pubbliche e il lusso eccessivo dell’evento, ora alzano la voce anche figure di spicco del panorama politico e ambientalista. Tra questi, Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e leader dell’Alleanza Verdi Sinistra, ha attaccato con durezza le istituzioni locali e nazionali, esprimendo un giudizio netto sul significato politico di questo evento.
“Brugnaro e Meloni inginocchiati ai potenti del pianeta” – è il titolo di un’intervista rilasciata a Affaritaliani.it, in cui Bonelli ha messo in evidenza quale sia, a suo avviso, il problema centrale: “Il mondo ha appena deciso di non tassare le ricchezze delle multinazionali, e pochi giorni dopo assistiamo a un matrimonio da 50 milioni di euro in una Venezia martoriata, con il sostegno delle autorità. È il segno di un sistema rovesciato, dove chi ha tutto riceve ancora di più, mentre molti italiani vivono nell’indigenza”.
L’enfasi di Bonelli si concentra sulla distinzione tra “invidia sociale” e “ingiustizia sociale”, quest’ultima vista come il vero problema. “Questa non è semplicemente invidia”, ha spiegato il leader ecologista. “È una questione di giustizia sociale, di equità. Le parole di Brugnaro, che ha definito le proteste ‘invidia sociale,’ offendono milioni di cittadini che vivono con salari da fame, e che vedono in questo sfarzo una dimostrazione di disuguaglianza crescente”.
Il commento di Bonelli si estende anche ai vertici istituzionali nazionali ed europei. “Meloni, Brugnaro, Trump e i leader dell’UE sono completamente asserviti ai grandi ricchi”, ha affermato con durezza. “Siamo davanti alla fotografia più chiara di un sistema politico ed economico che si inginocchia davanti al potere finanziario, ignorando la sofferenza e le disuguaglianze che dilaniano il mondo”.
Le proteste in laguna – che nel weekend delle nozze hanno visto cittadini e attivisti scendere in piazza – hanno evidenziato le contraddizioni tra la realtà della città e le celebrazioni in grande stile. Le chiusure temporanee di aree pubbliche, le misure di sicurezza straordinarie e il trattamento privilegiato degli ospiti miliardari hanno suscitato indignazione in un contesto di crisi climatica, spopolamento e difficoltà sociali.
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha difeso la cerimonia e respinto le critiche, alimentando ulteriormente le polemiche. “Venezia è aperta al mondo e ai eventi internazionali”, ha detto, attirando reazioni contrarie da parte di cittadini, opposizioni e intellettuali che vedono nella scelta di ospitare un evento così sfarzoso un segno di disattenzione verso le urgenti sfide della città.
Bonelli conclude con una riflessione amara: “Ogni giorno muoiono 20 mila persone di fame nel mondo. Celebrando i super ricchi e tagliando i servizi pubblici, si sceglie da che parte stare. Purtroppo, oggi, molte istituzioni e governi sono dalla parte sbagliata”.
Il caso veneziano si inserisce in un dibattito internazionale più ampio sull’iniquità fiscale, il potere delle grandi multinazionali e le disuguaglianze globali.