Mario Cattaneo perseguitato dalle toghe rosse per aver sparato a un ladro: dopo l’assoluzione, il ricorso

L’oste, il quale aveva esploso un colpo di fucile nella colluttazione con uno dei malviventi che avevano fatto irruzione nel cuore della notte all’interno del proprio ristorante per derubarlo, aveva colpito alla schiena ed ucciso il romeno Petre Ungureanu. L’episodio in questione si verificò il 10 di marzo del 2017, ed in seguito ad esso l’uomo dovette affrontare una lunga battaglia legale, culminata con l’assoluzione lo scorso 24 gennaio. Per i giudici, infatti, il fatto non sussisteva, non risultando alcuna intenzione di uccidere il 32enne anche sulla base della traiettoria dei pallini: emergeva bensì la volontà“di intimidire gli aggressori e farli scappare, onde evitare che potessero fare del male ai familiari”.

“Mi sento devastato, sono giù di morale, è stata una mazzata tra capo e collo che non mi aspettavo, ancora non ci posso credere, ma ormai è successo e andremo avanti. Spero di riuscire a reagire per poter affrontare questo nuovo capitolo”, ha dichiarato Cattaneo ad AdnKronos commentando il ricorso della procura di Lodi.

“Sono qui ancora a ricominciare daccapo un’altra vicenda che spero che finisca bene, perché è un calvario. È una storia mai finita e spero che non duri altri tre anni. Per me sarebbe una batosta. Ancora adesso non riesco a rendermene conto”, ha aggiunto l’oste con voce tremula. “Spero di poter reagire e riprendermi perché sono a terra psicologicamente, mi sento deluso. Ho sempre creduto nella giustizia e continuo ad avere fiducia perché ho sempre rispettato tutte le leggi e fatto il mio dovere però mi cadono le braccia adesso. Spero solo di riuscire a reagire”.

“Ormai ho 70 anni”, ha spiegato ancora al giornalista.“Ho pensato di lasciare andare tutto, di lasciare le cose come vogliono che vadano ma non lo so, adesso sono davvero a pezzi, spero di trovare le forze per continuare. Spero che accada già nella prossima settimana. Giovedì mi è arrivata la notizia, oggi sto lavorando e sono un po’ su di morale. Tanta gente viene a portare solidarietà e conforto e questo mi aiuta un pò. Domani però, quando andranno via tutti, mi troverò lì da solo e ricomincerò a pensare”.

Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha speso parole in difesa dell’oste, col quale si è incontrato a Codogno. “A Codogno ho incontrato anche Mario Cattaneo, l’oste di Casaletto Lodigiano che venne accusato di eccesso colposo di legittima difesa, che è stato assolto e che ora vogliono incredibilmente riprocessare! Solidarietà e affetto a lui. #iostoconMario”, ha spiegato l’ex vicepremier sulla pagina Facebook.

Anche Cattaneo ha parlato dell’esperienza e della solidarietà ricevuta.“È andata benissimo. Sono stato invitato e sono andato, con Salvini abbiamo scambiato due parole e basta. Lo ringrazio davvero tantissimo, ho trovato tanta gente lì a Codogno che mi ha stretto la mano, mi ha dato coraggio e fatto gli auguri”, ha concluso il ristoratore.

Anche l’assessore lombardo alla Sicurezza Riccardo De Corato ha criticato la decisione della procura di Lodi.“Ancora oggi voglio esprimere la mia vicinanza a Mario e alla sua famiglia, augurandomi che la vicenda possa finire al più presto riconfermando quanto già sentenziato dal giudice monocratico. La difesa, per me, è sempre legittima”.

Leggi la notizia su Il Giornale