MARCO TRAVAGLIO, L’ANNUNCIO POCO FA SU ALESSANDRO IMPAGNATIELLO
Il caso di Giulia Tramontano, la 29enne di Senago uccisa dal proprio compagno, può essere annoverato tra i femminicidi che resteranno indelebilmente impressi nella storia del nostro Paese. Una triste vicenda sta suscitando enorme scalpore nell’opinione pubblica italiana e che, giorno dopo giorno, continua ad arricchirsi di dettagli sempre più raccapriccianti.
Il colpevole del delitto, il barman Alessandro Impagnatiello, ha tentato in un primo momento di depistare le indagini, per poi cedere e confessare la propria colpevolezza nel corso della notte del 1° giugno. l corpo della giovane, al settimo mese di gravidanza, è stato fatto ritrovare dal colpevole a poche centinaia di metri dalla sua residenza a Senago, nascosto in un’intercapedine.
Le indagini delle forze dell’ordine si erano concentrate, sin da subito, sulla vita privata e sentimentale della giovane scomparsa, ed era emerso un quadro allarmante: nelle ore appena precedenti alla scomparsa Giulia aveva scoperto il tradimento del fidanzato, che, da almeno un anno, aveva una doppia vita con un’amante 23enne, sua collega al lavoro. Le due ragazze si erano poi incontrate, in quello stesso pomeriggio del 27 maggio, per un confronto pacifico.
Dopo aver confessato la sua colpevolezza, emersa da alcuni indizi chiave come la presenza di macchie ematiche sulla sua auto, Alessandro Impagnatiello è stato trasferito nella casa circondariale di San Vittore in una cella per i detenuti ‘a rischio al quinto raggio’. Il barman è accusato per l’ipotesi di reato di omicidio volontario, occultamento del corpo e interruzione della gravidanza.
In queste ore è intervenuto a parlare del caso anche il noto giornalista Marco Travaglio. Le parole del direttore del Fatto quoditiano stanno suscitando grande scalpore in Italia. Non ci si aspettava una presa di posizione di questo tipo nei confronti di Alessandro Impagnatiello: ecco cosa ha detto.
Marco Travaglio ha voluto dedicare un intero editoriale alla triste vicenda di Senago, un comune alle porte di Milano salito agli onori della cronaca per l’omicidio della povera Giulia Tramontano. Noto per le sue posizioni tutt’altro che garantiste, specialmente quando si è trattato di fare luce sulle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi, questa volta il tenore delle sue affermazioni è di tutt’altro genere.
“Come ogni delitto ‘comune‘ (cioè estraneo al mondo del potere), anche l’omicidio di Giulia Tramontano confessato da Alessandro Impagnatiello sta mandando in cortocircuito l’impalcatura del ‘garantismo’ all’italiana: quell’armamentario di gargarismi e slogan insensati che scatta appena viene beccato un colletto bianco“- queste le parole dure del giornalista che ha voluto mettere in evidenza il diverso trattamento riservato a Spagnatiello dall’opinione pubblica.
Solitamente, a dire del noto giornalista, quando si tratta di reati dei cosiddetti ‘colletti bianchi‘ (cioè gli uomini di potere), in Italia si leva un grido di garatismo; diverso, invece, è il trattamento riservato al presunto colpevole del delitto di Senago, già ‘processato’ in pubblica piazza.
Travaglio poi agginge:” A nessuno viene in mente di ricordare che il reo confesso è un ‘presunto innocente‘: eppure, per la legge e la Costituzione uguali per tutti, lo è anche lui”.
Stesso discorso varrebbe per il cattivo costume di dare in pasto alla stampa verbali e chat: “Nessuno si sogna di protestare per la pubblicazione di verbali e chat, di invocare il segreto o la privacy dei ‘terzi’ citati nelle carte e negli sms: infatti è materiale depositato e dunque non segreto; ma, se al posto di Impagnatiello ci fosse un Vip, la stampa traboccherebbe di sdegno e il Parlamento di interrogazioni”.
Nonostante la confessione del colpevole, secondo il giornalista bisognerebbe comunque far valere la presunzione di innocenza, a suo dire fortemente richiamata quando si tratta dei reati commessi dai colletti bianchi.