Marco Poggi non era in Trentino? Mostrate le foto che svelano dov’era nel giorno dell’omicidio
È una vicenda che continua a tormentare l’Italia da oltre diciassette anni, lasciando irrisolti interrogativi e alimentando congetture mai del tutto sopite. Il delitto di Garlasco, come ormai viene ricordato, è uno dei casi di cronaca nera più discussi e controversi della storia giudiziaria italiana. Il 13 agosto del 2007, Chiara Poggi, una giovane di 26 anni, venne trovata senza vita nella sua abitazione di via Pascoli, nel tranquillo comune lombardo di Garlasco, in provincia di Pavia.
Fu il fidanzato, Alberto Stasi, a dare l’allarme, dichiarando di aver scoperto il corpo riverso sulle scale della taverna. Da quel momento iniziò un’indagine lunga e complessa, segnata da perizie contestate, colpi di scena mediatici e un iter processuale durato anni. Nella puntata andata in onda questa sera su Retequattro, la trasmissione Quarto Grado ha mostrato in esclusiva alcune fotografie finora inedite, fornite direttamente dalla famiglia Poggi.
Le immagini ritraggono Marco Poggi, il fratello di Chiara, durante una vacanza in montagna assieme ai genitori. La data è proprio quella maledetta del 13 agosto 2007, giorno in cui Chiara fu brutalmente uccisa nella casa di famiglia. Con queste immagini, la famiglia ha voluto rispondere in modo diretto e inequivocabile alle voci circolate negli ultimi giorni, secondo cui Marco avrebbe potuto non trovarsi in montagna nel momento del delitto.
“Mettono in dubbio anche noi, dicono che abbiamo segreti. Così mettiamo a tacere tutti”, ha dichiarato il padre di Chiara ai microfoni del programma. Un’affermazione che non lascia spazio ad ambiguità e che dimostra quanto la famiglia senta la necessità di difendersi da accuse non solo infondate, ma anche dolorose. La madre della ragazza ha aggiunto: “Proviamo solo tanta amarezza a leggere cattiverie nei confronti di Marco”, sottolineando il disagio che ancora oggi li accompagna ogni volta che il caso torna al centro del dibattito mediatico.
Le fotografie, secondo quanto comunicato dalla redazione di Quarto Grado, sono “una smentita netta” rispetto a quanto emerso in alcuni articoli e trasmissioni televisive negli ultimi giorni. Si è insinuato, infatti, che il fratello della giovane vittima non fosse davvero in vacanza con i genitori il giorno dell’omicidio, gettando ombre sul suo alibi che, in realtà, era già stato confermato sin dai primi giorni di indagine.
La decisione dei Poggi di rendere pubbliche queste immagini è una risposta forte e decisa. A distanza di quasi due decenni, la ferita per la perdita di Chiara è ancora apertissima, e dover difendere anche l’integrità di un altro figlio, già colpito dal dolore, rappresenta un ulteriore peso insopportabile. La famiglia chiede rispetto, non solo per la memoria di Chiara, ma anche per chi resta e deve convivere ogni giorno con quel tragico 13 agosto.