MANUEL BORTUZZO, LA FANTASTICA NOTIZIA PER L’EX GIEFFINO

 

Manuel Bortuzzo, ex nuotatore e ex gieffino, ha appassionato tutti i telespettatori del GF Vip, per via della sua storia d’amore con Lulù, purtroppo finita, dopo alcuni mesi vissuti lontani dalla bolla protettiva del reality.

Un sentimento giunto al capolinea, ma tanti progetti e tanta voglia di trasformare la tragedia che lo ha colpito, in un’occasione di rinascita. Questo è per molti Bortuzzo. Triestino, classe 1999, è stato vittima di un efferato attacco d’arma da fuoco, a seguito del quale è rimasto paralizzato dalle gambe in giù.

La sua vita subisce un improvviso cambiamento radicale il 3 febbraio 2019; giorno che per lui segna la fine della sua vita precedente, per poi ricominciarne una nuova, in un certo senso, con la solita determinazione che lo ha sempre contraddistinto.

Manuel, quel giorno, si trovava a passeggiare nel quartiere Axa di Roma. Nel sosta di fronte a un tabacchino, assieme alla fidanzata dell’epoca, Martina Rossi, il giovane è stato raggiunto da un colpo di pistola, probabilmente per uno scambio di persona che è costato caro al 24enne, costretto da allora sulla sedia a rotelle.

Per l’ex gieffino Manuel Bortuzzo è appena arrivata una fantastica notizia che ha mandato letteralmente in delirio tutti i suoi fan, al punto che hanno iniziato ad inondarlo di messaggi e commenti carichi d’emozione.

I fan sono in delirio perché Manuel Bortuzzo è tra i 24 atleti italiani ai Mondiali paralimpici di Manchester. L’appuntamento imperdibile è a quest’estate,  dal 31 luglio al 6 agosto. La sua storia l’abbiamo imparata a conoscere anche grazie alla sua partecipazione al GF Vip in cui, nella famosa “linea della vita” si era raccontato, emozionando i telespettatori incollati allo schermo. Prima che la sua vita subisse uno sconvolgimento così forte,  Bortuzzo era un nuotatore di stile libero.

Nel 2015 era stato convocato dalla Nazionale per gli Eyof di Tblisi. Intervistato da La Stampa, oggi dice:  «Mi fa effetto pensare che lì in Georgia avevo 16 anni e non capivo nemmeno dove mi trovavo, mentre ora mi aspetta la mia prima nazionale assoluta da grande con la Finp, che avrà tutto un altro sapore».

Nel colloquio con Alberto Dolfini Bortuzzo sostiene che «il blocco più forte è a livello mentale, una lotta continua coi ricordi, non soltanto nella sfera emozionale, ma anche in quella fisica, legata proprio ai movimenti in acqua. Ho passato due anni in cui volevo nuotare, ma sentivo il peso di farlo quasi per forza. Nessuno mi aveva mai chiesto se lo volessi davvero. Sta proprio qui la differenza, adesso lo voglio io, mi piace e lo voglio fare».

Il nuotatore Manuel Bortuzzo in Campidoglio per la cerimonia di consegna del Premio Simpatia 2019, Roma, 5 giugno 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Grazie alla sua partecipazione al GF Vip, Manuel è riuscito a sbloccarsi ed è lui stesso a racconrtare meglio cosa è accaduto:  «quando mi sono trovato al Grande Fratello, in un contesto così diverso da quello che ero abituato a sperimentare da atleta. È stata un’esperienza intensa e per nulla facile, ma che ha portato anche aspetti positivi, come l’enorme voglia di tornare in acqua. Devo ringraziare Aldo Montano, che ormai nella mia vita è un punto di riferimento, lo sento come un fratello. Prima di ogni gara ci sentiamo e lui trova sempre le parole giuste per tranquillizzarmi: sa di essere tra gli artefici di questo grande ritorno».

Infine,  non poteva mancare un riferimento a Paltrinieri, un nuotatore italiano specializzato nello stile libero, campione del mondo in carica dei 1500 m in vasca lunga e in vasca corta, della 10 km in acque libere e degli 800 m in vasca corta: «Greg l’ho sentito su Whatsapp anche dopo l’ultima gara di qualifica a Berlino, vasca dove ha vinto medaglie e fatto record, e gli ho detto che mi sono sentito come lui. Spesso molti risultati vengono dati per scontati, ma non si sa quello che c’è dietro». Ora lavora per i nuovi obiettivi: «In realtà, sono ancora un pesciolino nel mare paralimpico: a Berlino, ero al fianco del 35enne greco Antonios Tsapatakis (2° al mondo, ndr) e sembravo un propaganda contro un professionista. Ora mi guardo attorno e rubo i segreti dei miei colleghi. L’esempio degli altri atleti paralimpici lo conservo con più piacere: ho imparato tantissimo da quelli che, finalmente posso dirlo, sono i miei nuovi compagni di Nazionale».