MAMMA ITALIANA 27ENNE ACCUSATA DI AVER TOLTO LA VITA AD ENTRAMBI I SUOI FIGLI

 

Come riportato dal Corriere di Bergamo, una mamma 27enne, Monia Bortolotti, originaria Pedrengo, alle porte di Bergamo, questa mattina è finita in manette. La donna è stata condotta in penitenziario, dal momento che su di lei pende l’accusa di doppio infanticidio. Stando a quanto emerso a mezzo stampa, avrebbe soffocato i suoi due figlioletti, Alice Zorsi, di 4 mesi,   e il piccolo Mattia Zorzi, di due.  Il 25 ottobre 2022, è venuto a mancare Mattia, mentre l’anno prima la sorellina.

I due episodi di decesso in culla sono suonati strani ai carabinieri e la Procura ha disposto l’autopsia, per poi procedere alla riesumazione della sorellina. Monia, di origini indiane, è stata adottata da bambina da una famiglia del Bergamasco. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo,e condotte dalla sezione operativa dei carabinieri di Bergamo, hanno portato alla tremenda constatazione di quanto accaduto.

La pochissima distanza del decesso del fratellino e della sorellina hanno fatto sorgere i primi sospetti che si sono tradotti nell’arresto della madre…. notizia immediatamente circolata sulle principali testate nazionali, lasciandoci senza parole.

I carabinieri, all’interno di una nota, hanno scritto che i risultati dell’autopsia, arrivati a febbraio di quest’anno, hanno fatto emergere la realtà dei fatti: il piccolo è deceduto per asfissia meccanica acuta da compressione del torace, ottenuta, a detta degli investigatori, con un’azione volontaria, volta a togliere di mezzo il bimbo. Dopo questi risultati, si è ritornati sulla piccola che non è deceduta per rigurgito. La madre aveva dichiarato che, da sola in casa, dopo averle dato il latte, l’ha fatta digerire in braccio fino a farla addormentare, sino a rinvenirla cianotica al termine della doccia. Nessuna causa naturale, dietro il decesso.

Il corpicino è stato riesumato nel cimitero di Pedrengo per effettuare l’esame autoptico ma non è stato possibile ottenere in questo modo risultati giusti per via del danneggiamento della bara. Alla verità si è comunque pervenuti e sono i carabinieri a dire come, in una nota in cui hanno parlato di un quadro indiziario che individuata la causa del duplice tremendo infanticidio “nell’incapacità della madre di reggere alla frustrazione del pianto prolungato dei bambini”, escludendone la possibile connotazione colposa. Il gip, stamattina, ha emesso la custodia cautelare in penitenziario, per spiccata pericolosità sociale e un concreto ed attuale pericolo di reiterazione di quanto commesso. I due piccoli, divenuti angeli per mano di colei che li ha generati, sono stati tolti di mezzo per il loro pianto. Questo l’agghiacciante movente di quello che è l’ennesimo  fatto di cronaca nera italiano.