Malato terminale guarisce dopo una cura di soli 30 giorni

Negli ultimi anni, laย medicinaย ha fatto passi da gigante nella cura delle neoplasie, aprendo scenari che fino a poco tempo fa sembravano appartenere alla fantascienza. Accanto a trattamenti consolidati come la chemioterapia, la radioterapia e lโ€™immunoterapia, stanno emergendo nuove tecnologie capaci di agire con una precisione mai vista prima, facendo leva sul potenziale del sistema immunitario e della genetica.

Uno degli sviluppi piรน promettenti รจ rappresentato da una nuova terapia che starebbe fornendo risultati formidabili. Si tratta di approcci ancora sperimentali in molti Paesi, ma che stanno mostrando risultati sorprendenti su alcuni tipi di neoplasia considerati fino a ieri incurabili o refrattari ai trattamenti tradizionali.

Al centro di questa rivoluzione ci sono non soloย laboratori allโ€™avanguardia, ma anche storie umane che testimoniano il potere trasformativo della ricerca. Storie di pazienti che, dopo anniย  alle preseย contro gravi patologie, diventano protagonisti inconsapevoli di una nuova fase della medicina.

Sono testimonianze che non parlano solo di salute, ma anche di speranza, coraggio e resilienza.ย  Nel racconto che segue, ci addentriamo in uno di questi casi: una vicenda che ha avuto luogo in Brasile, dove una delle terapie piรน avanzate contro la neoplasia รจ stata somministrata con esiti che hanno attirato lโ€™attenzione del mondo medico.

Un esempio concreto di come la scienza possa, talvolta, spingersi oltre ciรฒ che la clinica ha sempre considerato impossibile. Sono stati sufficienti appena 30 giorni per guarire da una neoplasia molto grave e ritenuta incurabile. Come รจ stato possibile?

Paulo Peregrino, 61 anni, รจ stato dimesso domenica dallโ€™Hospital das Clรญnicas della Facoltร  di Medicina dellโ€™Universitร  di San Paolo, in Brasile, dopo aver ricevuto un trattamento sperimentale che ha cambiato il corso della sua patologia.

Lโ€™uomo, affetto da un linfoma non Hodgkin diagnosticato dieci anni dopo una precedente neoplasia alla prostata, era arrivato al punto di non avere piรน opzioni terapeutiche: 45 cicli di chemioterapia e un trapianto di midollo osseo non erano riusciti a fermare la neoplasia. A offrirgli una speranza รจ stata la terapia cellulare CAR-T, una delle tecniche piรน avanzate nel campo dellโ€™oncologia.

Il trattamento, sviluppato inizialmente negli Stati Uniti, prevede lโ€™estrazione dei linfociti T del paziente โ€“ cellule immunitarie specializzate nellโ€™attivarsi contro agenti patogeni e cellule malate โ€“ che vengono poi geneticamente riprogrammate per riconoscere e sconfiggere leย cellule tumorali. Reinserite nel corpo, le cellule potenziate iniziano a fronteggiare attivamente la neoplasia.

Il processo complessivo richiede circa due mesi. La CAR-T, approvata dalla FDA americana nel 2017, ha giร  mostrato risultati promettenti contro linfoma,ย leucemia e mieloma, ma รจ ancora poco accessibile a causa dei costi elevatissimi e della disponibilitร  limitata. Brasile, Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Australia sono tra i pochi paesi in cui รจ offerta, spesso solo in ambito sperimentale.

Il caso di Peregrino รจ uno dei pochi trattati in Brasile con questa terapia. I risultati sono stati sorprendenti: secondo il suo medico, ilย dottor Vanderson Rocha, lโ€™intera neoplasia รจ scomparsa. Anche se รจ troppo presto per parlare di guarigione definitiva โ€“ per questo servono almeno cinque anni senza recidive โ€“ il successo del trattamento rappresenta una svolta significativa. Secondo i dati diffusi, il 60% dei pazienti trattati finora in Brasile ha visto la neoplasia sparire in appena 30 giorni. Un risultato che alimenta la speranza in un futuro in cui terapie come la CAR-T possano diventare piรน accessibili e salvare sempre piรน vite.