Luigi Di Maio invia gli 007 italiani in Ucraina: non solo Bucha, il vero obiettivo

Dalla Farnesina aiuti a Kiev. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato l’invio di un pool di esperti italiani chiamati ad aiutare gli investigatori locali. Il loro obiettivo è quello di fare luce su eventuali crimini di guerra che sarebbero stati commessi dall’esercito russo. E Bucha è solo uno dei tanti esempi.

“In questo momento, nell’ambito della cooperazione internazionale, il governo ha deciso l’invio di esperti forensi per supportare la corte internazionale per verificare e dimostrare i crimini di guerra perpetrati in Ucraina – dice Di Maio ospite di Articolo 1 -. È un lavoro importante, l’Italia vuole accertare i crimini di guerra commessi dalle forze di occupazione russe”.

Oltre a esperti forensi e giuridici, sul posto si recheranno i medici legali. “Saranno – conferma – tutti civili e si occuperanno di capire la dimensione della violazione del diritto internazionale e reperire prove su eventuali crimini di guerra”. Eppure l’esponente del Movimento 5 Stelle non dimentica che in una fase così delicata anche la mediazione con la Russia è di cruciale importanza. Per questo tutti i canali restano aperti.

Ma non è tutto. Al governo ci sono le prime divisioni sull’invio di armi, come chiesto da Volodymyr Zelensky. “Sulle queste – ci va con i piedi di piombo il ministro – ci stiamo muovendo all’interno della risoluzione approvata dal Parlamento un mese e mezzo fa”. Al momento la lista di armamenti rimane secretata, ma si ipotizza l’invio di armi di artiglieria pesante pescati dalle riserve, come gli M109, il Pzh2000 di fabbricazione tedesca di cui però l’esercito italiano ha pochi pezzi a disposizione e tra le ipotesi ci sono anche i cingolati M113 per il trasporto di truppe di fanteria.