L’Ue potrebbe concedere prestiti a tasso negativo per i disoccupati italiani

Nei giorni scorsi, diversi analisti avevano messo in dubbio la capacità attrattiva dei bond emessi direttamente dall’Unione europea. Tanto che, stando a El Pais, la Spagna e altri Paesi ad alto debito pubblico, come l’Italia, starebbero valutando l’opzione di non richiedere i prestiti del Recovery fund. Anche per questo oggi a Bruxelles, la Commissione ha voluto comunicare in pompa magna di aver raccolto sui mercati 17 miliardi di euro grazie all’emissione di obbligazioni nell’ambito del programma Sure, il fondo istituito per finanziare la cassa integrazione negli Stati membri. E che queste risorse potrebbero essere girate in buona parte proprio a Spagna e Italia sotto forma di prestiti con tassi di interesse negativi. Ossia, a Bruxelles ritorneranno indietro meno soldi di quelli prestati.

Lo hanno specificato alti funzionari Ue all’AdnKronos, che hanno spiegato anche il perché, a loro giudizio, i prestiti del Sure sono più vantaggiosi per il nostro Paese rispetto all’indebitamento attraverso i suoi titoli di Stato. I 17 miliardi raccolti nel giro di 24 ore da Bruxelles, infatti, sono frutto di due tranche di obbligazioni una a dieci anni e l’altra a venti, la prima delle quali ha un rendimento negativo di 23 punti base. La tranche a dieci anni, osserva uno dei funzionari, “ha un tasso di interesse negativo. Forniamo agli Stati” sotto forma di prestiti back-to-back “102,3 euro e ne restituiscono 100, perché passiamo agli Stati il tasso di interesse negativo” al quale viene effettuata la raccolta di capitale sul mercato.

Sono diversi i Paesi che emettono a tassi sotto zero, in particolare quelli con rating tripla A, e l’Ue come emittente “gioca nello stesso campionato”. Anche l’Italia ha emesso in queste settimane, grazie al bazooka della Bce, buoni del Tesoro a tassi negativi, ma per Btp a 3 anni. Quelli a 10 anni, che consentono dunque un rientro del prestito spalmato in un lasso di tempo più largo, sono a tassi positivi (e lo stesso accade per i titoli di Stato spagnoli). Ecco perché Bruxelles sostiene che i suoi prestiti Sure rappresentano “un enorme vantaggio” per Roma, come per Madrid. Stando agli accordi sottoscritti in estate, all’Italia potranno essere concessi fondi Sure fino a 27,3 miliardi di euro.

“Per la prima volta nella storia, la Commissione emette obbligazioni sociali sul mercato per raccogliere fondi che aiuteranno a mantenere le persone al lavoro”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Questa operazione – commenta il commissario europeo al Bilancio Johannes Hahn – conferma il forte interesse degli investitori per le obbligazioni dell’Ue”. Gli occhi sono puntati sul Recovery fund, per la precisione sui bond che Bruxelles dovrebbe cominciare a emettere nell’estate del 2021. All’Italia sono stati “promessi” circa 107 miliardi. Sempre che Roma li voglia.