L’UE introduce nuove modifiche: impatto sulle piccole auto e prezzi in crescita

Negli ultimi anni, il panorama automobilistico europeo sta attraversando profondi cambiamenti, causati dall’introduzione di normative sempre più severe da parte dell’Unione Europea. Questi interventi normativi stanno avendo un impatto significativo, in particolare sul segmento delle vetture compatte e urbane, tradizionalmente preferite nelle aree cittadine e chiamate a coniugare efficienza, sostenibilità e costi contenuti.

Cosa comportano le nuove normative dell’UE?

Le nuove direttive impongono apparecchiature obbligatorie sui veicoli, come sistemi di frenata d’emergenza automatica e “scatole nere” integrate che registrano i dati in caso di incidente. Sebbene queste tecnologie siano ormai consolidate sui veicoli di fascia alta, il loro costo si rivela proibitivo per i modelli di piccole dimensioni, rendendo meno sostenibile la produzione di auto compatte o urbane. Di conseguenza, i produttori sono spinti a concentrare le risorse su modelli più grandi, che permettono margini di profitto più elevati e risultano più semplici da adattare alle nuove leggi.

L’entrata in vigore della norma Euro 7 e le sue conseguenze

A partire dal 1° luglio 2025 entrerà in vigore la normativa Euro 7, volta a ridurre ulteriormente le emissioni inquinanti, portando il limite di emissioni di CO₂ a 94 grammi per chilometro. Questa restrizione potrà risultare insostenibile per molte vetture storiche e per marchi che producono modelli economici come Volkswagen Polo, Kia Rio e Peugeot 108. Per rispettare questi standard, le case automobilistiche si troveranno a dover investire in tecnologie più costose, con un conseguente aumento dei prezzi di vendita, rendendo l’acquisto di vetture compatte sempre meno accessibile ai consumatori.

L’aumento dei costi e la crisi del segmento B

I dati di mercato mostrano una crescita significativa nel prezzo delle auto di segmento B, che sono passate da una media di circa 13.200 euro nel 2013 a oltre 22.500 euro nel 2024, con un incremento di circa il 73%. Questo aumento è principalmente imputabile ai maggiori costi di conformità normativa, che rendono più difficile e meno conveniente produrre alloggiamenti di dimensioni ridotte. Di conseguenza, sempre meno persone scelgono di acquistare queste vetture, e il mercato delle auto urbane e compatte si sta assottigliando rapidamente.

Un mercato in drastica trasformazione

Le vendite di auto cittadine sono diminuite drasticamente negli ultimi anni: tra il 2019 e il 2023 si è registrata una contrazione superiore alla metà delle immatricolazioni di questo tipo di veicoli. I produttori sono ormai orientati su modelli più grandi e più redditizi, lasciando le auto compatte a rischio di estinzione. Nonostante siano ideali per la mobilità urbana e più ecocompatibili, le auto di piccole dimensioni sono penalizzate dall’aumento dei costi di produzione e dalle normative più stringenti.

Il futuro incerto delle auto compatte

Per molti consumatori, questa situazione rappresenta una perdita importante, poiché le auto piccole sono ancora considerate la soluzione più praticabile per muoversi nelle città e rispettare i limiti di emissioni. Tuttavia, con la progressiva scarsità di nuovi modelli economici e il costo crescente di quelli usati, l’offerta potrebbe ridursi drasticamente nel prossimo futuro. La portata di questa trasformazione si tradurrà probabilmente in un diverso approccio alla mobilità urbana, con una maggiore preferenza per veicoli di dimensioni maggiori o, in alcuni casi, per soluzioni di mobilità alternative.