Lilli Gruber sfida Giorgia Meloni: “La aspetto a Otto e Mezzo. Cosa le fa paura?”

Il ritorno di Otto e Mezzo e l’invito alla premier

Alla vigilia della nuova stagione di Otto e MezzoLilli Gruber ha lanciato un messaggio diretto a Giorgia Meloni. «Per lei le porte della trasmissione sono sempre aperte», ha dichiarato la giornalista in un’intervista al Corriere della Sera. «La ricordiamo quando, da giovane leader della destra, non temeva di affrontare il contraddittorio. Oggi cosa le fa tanta paura?».

Secondo la conduttrice, il rifiuto di partecipare a trasmissioni critiche è «un segnale di debolezza» che indebolisce il confronto democratico.

Il ruolo del giornalismo e l’attacco a Trump

Gruber ha ribadito il suo approccio al giornalismo: «Io faccio la giornalista, non la politica. Il giornalismo è critico con tutti, o non è». Un principio che, a suo dire, dovrebbe valere anche per chi guida le istituzioni. Poi la stoccata a Donald Trump, definito «un leader sempre più autocratico» che «usa la menzogna come unico registro di comunicazione» e che «corrode la democrazia americana».

Le accuse su Charlie Kirk e le tensioni politiche

La conduttrice ha contestato le recenti dichiarazioni della premier sul presunto “festeggiamento” dell’omicidio di Charlie Kirk da parte di esponenti politici italiani: «Nessuno lo ha fatto. Le sue accuse sono generiche e strumentali, servono solo a generare odio e tensione».

La tragedia di Gaza e la politica internazionale

Gruber ha affrontato anche il conflitto in Medio Oriente: «A Gaza è in corso una tragedia epocale», ha detto, sottolineando la responsabilità della «destra oltranzista di Netanyahu» e chiedendo maggiore impegno da parte delle classi dirigenti occidentali per fermare la carneficina.

Il bilancio sul governo Meloni

Infine, un’analisi sui tre anni di governo: «L’economia non crolla ma boccheggia, il ceto medio è impoverito, la sanità pubblica è in difficoltà. I migranti non sono diminuiti rispetto all’anno scorso». Per Gruber, Meloni resta forte nei sondaggi ma la sua maggioranza è attraversata da divisioni, soprattutto in vista delle elezioni regionali e dei referendum.