“L’ho uccisa così per non guardarla”. Elena Del Pozzo, emerge dalla confessione della mamma

Come è stata uccisa Elena del Pozzo. Emergono nuovi dettagli sull’omicidio della bambina di cinque anni avvenuto il 13 giugno a Tremestieri Etneo, in provincia di Catania. Il quadro ormai è chiaro e già poco dopo la scomparsa della piccola gli investigatori avevano puntato gli occhi sulla madre Martina Patti, 23 anni.

La donna aveva detto di aver preso la figlia all’asilo (come dimostrano le telecamere della scuola), poi la storia sul rapimento, con tre uomini armati e incappucciati che avevano speronato la sua auto e preso Elena con la forza. Ma la sua versione dei fatti ha vacillato fin da subito e durante un lungo interrogatorio la donna ha confessato. Ma come è stata uccisa Elena Del Pozzo?

Come è stata uccisa Elena del Pozzo

 

Come è stata uccisa Elena del Pozzo. La madre: “Ero girata”

“Ho portato Elena in questo campo e le ho fatto del male e non ricordo altro”, ha detto la donna. E di avere “una cosa lunga tipo un coltello, non ricordo dove l’ho preso, non so perché ce l’avevo”. Secondo quanto scrive il gip di Catania Daniela Monaco Crea tra le 15 pagine dell’ordinanza cautelare in carcere emessa nei confronti della 23enne per l’omicidio premeditato aggravato e l’occultamento di cadavere della figlia di 5 anni, la donna ha parlato anche del momento in cui ha ucciso Elena Del Pozzo.

Come è stata uccisa Elena del Pozzo

“Non ricordo bene, perché ero girata e non volevo guardare”, si legge il documento riportato dal Corriere della Sera e da La Sicilia. “Perché uccidere un figlio in tenera età – scrive il gip – e, quindi indifeso, oltre a integrare un gravissimo delitto, è un comportamento innaturale, ripugnante, eticamente immorale, riprovevole e disprezzabile, per nulla accettabile in alcun contesto… indice di un istinto criminale spiccato e di elevato grado di pericolosità”.

Il giudice sottolinea che Martina Patti , dopo aver ucciso Elena Del Pozzo (l’omicidio è avvenuto nel campo dove poi è stata trovato il cadavere della piccola) “ha inscenato il rapimento con estrema lucidità e non ha manifestato segni di ravvedimento e pentimento. Tutti elementi che denotano una particolare spregiudicatezza, insensibilità, assoluta mancanza di resipiscenza”.