Lerry confessa: ” Il decesso di Elisa è colpa mia, ero…”

Mentre la chiesa di San Marco a Creazzo, in provincia di Vicenza, ha ospitato i funerali di Elisa Spadavecchia, la 66enne travolta e uccisa da una ruspa la scorsa settimana,  sulla spiaggia di Cervia, in cui si trovava in vacanza col marito, continuano gli interrogatori al ruspista Lerry Gnoli, nella Procura di Ravenna.

Il decesso della povera Elisa ha aperto una marea di punti interrogativi, di dibattiti, di opinioni, sia da parte degli utenti che hanno appreso la triste notizia e ne stanno seguendo gli sviluppi, che tra gli inquirenti, i quali hanno il compito, non certo facile, di ricostruire la dinamica dei fatti.

L’obiettivo è quello di definire ciò che si è consumato sul litorale ravennate quando l’uomo ha investito, tutto ad un tratto, la povera insegnante in pensione, provocandone il decesso sul colpo. 

Improvvisamente, quel giorno che doveva essere di spensieratezza e di relax totale, mentre,  da turista, Elisa era in spiaggia, approfittando dei raggi solari dal sapore tipicamente estivo, ha preso una piega agghiacciante, sotto gli occhi dei testimoni che hanno assistito, impotenti, alla straziante scena del corpo martoriato della Spadavecchia. 

Lerry ha confessato, dicendo che il decesso di Elisa è stata colpa sua in quanto…. vediamo insieme cosa ha dichiarato di preciso.

Lerry Gnoli  è stato interrogato per quasi quattro ore, presso la  Procura di Ravenna. E’ lui,l’uomo che sabato scorso ha investito, con la ruspa,  la turista vicentina Elisa Spadavecchia, mentre stava pianando con il mezzo la spiaggia di Pinarella di Cervia.  

L’insegnante in pensione è deceduta sul colpo e, mentre sono stati celebrati i suoi funerali, Gnoli, ascoltato dagli inquirenti, ha confessato: “Ho sbagliato io . Riconosco la mia colpevolezza e mi stringo ai familiari nel dolore di questi giorni”.

Il 54enne,   come riportato dal Corriere della Sera,  ha aggiunto  di essersi sentito autorizzato a fare quei lavori in spiaggia, essendo abilitato a guidare quel tipo di mezzo, nonostante avesse la revoca della patente.

 

Gnoli  ha ammesso la contestazione  di delitto colposo, mostrandosi mortificato per quanto accaduto, con la necessità di doversi scusare con i familiari della  povera Elisa. Tutto questo, proprio mentre questi ultimi stavano dando l’ultimo saluto alla pensionata, investita e deceduta sul colpo sabato scorso.

Il ruspista ha aggiunto che fa questo lavoro  da trentasei anni e che tutti, vedendolo manovrare il mezzo in spiaggia, non si stupivano, non dicendogli mai nulla.  L’uomo ha  negato l’ingaggio a nero dal titolare di uno stabilimento o di avere agito di sua iniziativa, così come ha negato di trovarsi sotto l’effetto di alcol e stupefacenti. Questo punto sarà chiarito solo all’esito degli esami tossicologici che potranno o confermare o smentire queste sue dichiarazioni. Gnoli ha alle spalle una condanna a  due anni e mezzo di reclusione per un delitto stradale nel 2022, aggravato dall’uso di stupefacenti. Proprio per questo motivo, gli era stata revocata la patente di guida.  Seguiranno ulteriori aggiornamenti che saremo pronti a fornirvi a breve.

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