Leoncavallo, corteo esplosivo a Milano: striscioni contro Meloni e attacchi al governo

Sabato 6 settembre Milano è stata teatro di una grande manifestazione di solidarietà al centro sociale Leoncavallo, recentemente sgomberato lo scorso 21 agosto. Secondo gli organizzatori, decine di migliaia di persone hanno risposto alla chiamata, dando vita a un lungo serpentone che si è mosso da viale Majno, attraversando la circonvallazione, fino a raggiungere Porta Romana. L’obiettivo dei manifestanti era arrivare fino a piazza Duomo, ma le forze dell’ordine hanno imposto come limite piazza Fontana, a poche centinaia di metri dalla destinazione iniziale.

Artisti e volti noti al corteo

Il corteo ha visto la partecipazione di numerosi volti noti dello spettacolo e della cultura, tra cui Bebo Storti, Paolo Rossi, Claudio Bisio, Gigi Alberti, Antonio Catania e Renato Sarti. Questi hanno portato uno striscione con la scritta “The Comedians”, omaggio allo spettacolo diretto da Gabriele Salvatores nel 1985. «È importante essere qui per parlare del Leoncavallo e dell’atto disgustoso dello sgombero», ha dichiarato Bebo Storti. «C’era una trattativa in corso, ma il ministro Piantedosi ha deciso di chiudere tutto con un atto politico».

Manifestazioni di protesta e polemiche

Durante il corteo non sono mancati momenti di forte denuncia politica. Tra gli striscioni e i manifesti esposti, uno ha attirato l’attenzione: raffigurava Giorgia Meloni come Benito Mussolini, accompagnato dalla scritta “Buttiamo giù il governo neofascista di Meloni”. La firma del manifesto è del Partito marxista-leninista italiano, comitato lombardo, e il gesto ha immediatamente acceso polemiche politiche e mediatiche, alimentando il clima di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine.

Una mobilitazione ad alta tensione

Lo slogan di apertura del corteo, “Giù le mani dalla città”, ha riassunto le rivendicazioni sociali e le proteste contro lo sgombero, mescolandosi a messaggi politici radicali. In prima fila, le Mamme antifasciste del Leoncavallo, simbolo di una mobilitazione che unisce rivendicazioni sociali e opposizione alle politiche del governo. La manifestazione si è svolta sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine, che hanno seguito attentamente ogni fase della mobilitazione, alimentando un clima di alta tensione tra le parti.

La protesta milanese si inserisce in un contesto di crescente mobilitazione contro le politiche di sgombero e le derive autoritarie, evidenziando il forte attaccamento della città e di numerosi cittadini ai valori di solidarietà e difesa degli spazi sociali autogestiti.