Lega, Silvia Sardone nuova vice di Salvini: è la prima donna nella storia del partito, affiancherà Vannacci
Un nuovo corso si apre per la Lega, con Matteo Salvini che oggi, durante il Consiglio federale del Carroccio, ufficializzerà le nuove nomine ai vertici del partito. La notizia più rilevante è l’investitura di Silvia Sardone e Roberto Vannacci come vice segretari federali, un tandem che segna un netto cambio di passo nella struttura del partito e un deciso segnale di rinnovamento.
Silvia Sardone, la prima donna nella storia della Lega a ricoprire questo incarico, rappresenta una scelta strategica che punta a dare una nuova immagine al partito. L’europarlamentare milanese, classe 1982, ha un passato in Forza Italia prima di approdare alla Lega, dove ha conquistato un consenso record alle elezioni europee del 2019. La sua nomina, accolta con sorpresa ma anche con favore da diverse anime del partito, sottolinea la volontà di Salvini di aprirsi a nuove figure e di valorizzare il contributo femminile.
Accanto alla Sardone, Salvini ha scelto di puntare su Roberto Vannacci, l’ex generale diventato un fenomeno elettorale alle ultime europee. Questa decisione, che ha suscitato reazioni contrastanti, conferma l’intenzione del leader leghista di mantenere un solido radicamento nel suo elettorato di riferimento.
Il nuovo assetto della segreteria non si limita alle new entry. Sono attese anche alcune conferme: Alberto Stefani e Claudio Durigon dovrebbero mantenere la carica di vice, mentre Andrea Crippa sarebbe destinato a un nuovo ruolo strategico. Stefano Locatelli dovrebbe essere confermato come responsabile enti locali.
La composizione della nuova segreteria, che vede l’ingresso di figure provenienti da diverse realtà territoriali, rispecchia la strategia di Salvini di rilanciare la Lega in vista delle prossime sfide elettorali. L’obiettivo è quello di creare un partito più bilanciato, attento alle esigenze dei territori e capace di rispondere alle “spinte dal basso”.
Con Sardone e Vannacci in prima linea, il messaggio è chiaro: la Lega si rinnova, ma resta fedele al suo leader. Un mix di cambiamento e continuità che punta a consolidare il consenso e a preparare il partito alle prossime battaglie politiche.