LE ULTIME PAROLE DI ALESSIO GUERRIERI MORTO SULLA NOMENTANA: “NON VO..
Un’Italia in lutto, che in questi giorni non riesce a darsi pace, per la morte di cinque nostri giovanissimi connazionali, la cui vita è stata stroncata nel terribile incidente sulla via Nomentana.
Di questi cinque ragazzi e del sesto, unico sopravvissuto, si sta parlando tanto in queste ore, in cui da Nord a Sud della Penisola, continuano ad arrivare messaggi di cordoglio per i familiari delle vittime.
L’incidente non ha lasciato scampo ai 21enni Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, e Simone Ramazzotti e alle 17enni Giulia Sclavo e Flavia Troisi che, proprio giovedì, festeggiava il compleanno.
La comitiva, infatti, era da poco uscita da un locale in cui c’erano stata la festa per le 17 candeline spente da Flavia Troisi, al Dk 33 di via Nomentana. Poco dopo essere saliti a bordo per rientrare a casa, l’impatto fatale.
Solo ora sappiamo quali sono state le ultime parole pronunciate da una delle vittime, Alessio Guerrieri e leggerle fa davvero venire i brividi.
Alle 2.30 di notte, all’altezza dell’incrocio di via IX Novembre, l’impatto fatale, con i corpi dei sei ragazzi, che viaggiavano a bordo di una Fiat 500, sparsi sull’asfalto, dopo essere stati scaraventati fuori dalla vettura al culmine di un ribaltamento, terminato prima contro un lampione, poi contro un albero abbattuto.
Questa la straziante scena che i sanitari dell’Ares 118, con i pompieri, sopraggiunti per il recupero delle salme, si sono trovati davanti. Davanti alla palestra Well beat, centro fitness di riferimento a Fonte Nuova, quella in cui una delle vittime, Alessandro Guerrieri, si allenava in sala pesi, un istruttore di nome Marco ha rilasciato una breve ma toccante confessione sulle ultime parole pronunciate dal 21enne, prima di andare incontro alla morte.
A Marco, Alessio aveva detto di non voler andare a quella cena al pub, poiché il locale è frequentato soprattutto da ragazzi più piccoli, mentre con mezz’ora d’auto sarebbe stato possibile raggiungere Roma. Come riportato su Repubblica.it, Alessio avrebbe detto all’istruttore questo: “Stasera ho una cena al DK33 però mi scoccia andarci’.
Un dolore fortissimo per tutti coloro che frequentavano la palestra , che amavano l’ironia di questo 21enne scherzoso, benvoluto da tutti. A loro e agli istruttori raccontava, tra un peso e un altro, aneddoti della sua infanzia o episodi comunque divertenti, legati a qualche marachella. Alessio era laureato in architettura dopo il diploma all’istituto tecnico e faceva il calciatore nel Tor Lupara, dove era stato compagno di squadra proprio di Chiapparrelli, unico sopravvissuto.
Su Facebook il Tor Lupara ha ricordato le vittime in un post davvero toccante: “La società tutta e il presidente Donato Olivieri si stringono al dolore delle famiglie dei ragazzi vittime del tragico incidente che ha spezzato le loro giovani vite”. Un dramma attorno al quale gli inquirenti stanno cercando di far luce, prendendo in rassegna le diverse ipotesi, dall’elevata velocità, all’uso di sostanze, sino ad un guasto della vettura. Intanto, il dolore è troppo forte… il dolore di un’Italia intera che ha perso cinque suoi figli al rientro da una serata vissuta all’insegna della spensieratezza e delle risate.