La Russia ha attaccato l’Ucraina: è iniziata l’operazione militare contro Kiev

È delle 3:17 la prima agenzia che ha segnato la lunga nottata ucraina: a quell’ora è stata diramata la notizia secondo cui la repubblica di Donetsk, una delle due filorusse riconosciute da Mosca, sarebbe stata attaccata dalle forze di Kiev. Una scintilla che ha innescato tutto il resto.

Poche ore prima infatti sia Donetsk che Lugansk avevano chiesto formalmente aiuto militare alla Russia contro presunte operazioni dell’Ucraina. Una richiesta resa possibile, tra le altre cose, dal riconoscimento formale dell’indipendenza da parte del Cremlino dello scorso lunedì.

Tredici minuti dopo il primo lancio di agenzia, a New York è iniziata la sessione straordinaria del consiglio di sicurezza dell’Onu. Ma nel frattempo i motori delle forze russe assiepate lungo i confini ucraini erano già stati accesi.

Da Mosca Putin aveva già deciso per l’uso della forza contro Kiev. Alle 3:53 da Washington l’ultimo allarme: secondo la Casa Bianca un’azione russa era imminente. Pochi minuti dopo è arrivato l’annuncio da parte del Cremlino di un discorso alla nazione, nel cuore della notte, di Vladimir Putin. Un segnale inequivocabile di come la situazione fosse oramai compromessa.

Dalle 4:00 non c’è stato più spazio per i dubbi: in Tv il capo di Stato russo ha annunciato l’avvio di un’operazione militare contro l’Ucraina. Contemporaneamente prime esplosioni iniziavano ad essere avvertite in varie parti del Paese.

A Mariupol prima, la città portuale più vicina ai territori separatisti, poi a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, nonché metropoli con una cospicua presenza russofona posta a 40 km dal confine settentrionale. In sequenza sono arrivate segnalazioni anche da altre località: Odessa, Dnipro e la stessa capitale Kiev.

Partiti i raid, gli scontri sono continuati anche sul piano linguistico. Il Cremlino, per bocca di Putin ma anche dell’ambasciatore russo all’Onu, ha parlato non di guerra ma di “operazione militare speciale”. Un intervento cioè chirurgico finalizzato a proteggere le repubbliche di Donetsk e Lugansk.

Da Kiev però la pensano diversamente: poco dopo le 5:00 il ministero dell’Interno ucraino ha denunciato l’inizio dell’invasione da parte delle forze russe. Il governo ha proclamato la legge marziale in tutto il Paese e non soltanto nelle regioni del Donbass.

Sui social è un susseguirsi di immagini e video da ogni parte dell’Ucraina. Molti cittadini, svegliati dai rumori delle esplosioni, hanno immortalato bombardamenti e deflagrazioni provenienti soprattutto dalle città più grandi del Paese.

All’avvicinarsi dell’alba la situazione è apparsa ancora più caotica. Da Mariupol e da Odessa sono state segnalate truppe di terra russe in avanzata, segno di un’azione militare più estesa e che va oltre le incursioni aeree. Non sono arrivate però in tal senso delle conferme.

Le prime reazioni di Biden
A circa un’ora dall’inizio degli eventi, da Washington sono state riportate le prime parole del presidente Usa Joe Biden a commento delle azioni militari russe. In una nota riportata dallo staff presidenziale, l’inquilino della Casa Bianca ha espresso solidarietà ucraina e ha condannato quella che ha definito un’aggressione da parte russa. “Il presidente Putin – si legge nella nota – ha scelto una guerra premeditata che causerà sofferenze e una perdita catastrofica di vite umane. La Russia è la sola responsabile della morte e della distruzione che saranno causate da questo attacco, e gli Stati Uniti e i loro alleati e partner risponderanno in maniera unita e decisa. Il mondo porrà la Russia di fronte alle sue responsabilità”.

 

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