LA LETTERA DEL PAPÀ DI GIULIA DURANTE I FUNERALI

 

Papà Gino ha il volto straziato, si appoggia agli altri figli, il fratello più piccolo Davide e la sorella più grande di Giulia Cecchettin, Elena. Con loro ci sono anche la nonna e gli zii. Indossano tutti un fiocco rosso appuntato sui cappotti: il simbolo della lotta alla violenza contro le donne.

Le esequie i Giulia sono da identificare come esequie di Stato. Presente in chiesa assieme alle 1.200 persone c’erano anche il sindaco di Padova Sergio Giordani, e altri primi cittadini che hanno indossato la fascia tricolore, oltre al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

“Da una settimana sto cercando di preparare un messaggio…” – così aveva raccontato Gino Cecchettin, il papà di Giulia, fuori dalla sua casa di Vigonovo.

“Abbiamo vissuto un momento di profondo dispiacere, ci ha travolto una tempesta terribile. Ci siamo bagnati e infreddoliti, ma ringrazio tutti quelli che si sono stretti attorno a noi. Il vostro sostengo è quello di cui avevamo bisogno in queste settimane. Grazie al vescovo, alle forze dell’ordine e a tutte le istituzioni” – così cominciava la lettera di papà Gino. “Giulia era come l’avete conosciuta, allegra e felice, una giovane donna, mai sazia di imparare. Dopo la perdita della mamma ha abbracciato la famiglia, lei si è guadagnata anche il titolo di mamma. Era già una dura, tenace nei momenti di difficoltà e il suo spirito indomito ha ispirato” – così ha continuato il signor Cecchettin.

“Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti. Mi rivolgo prima agli uomini: parliamo agli altri maschi, per primi dobbiamo dimostrare di essere agenti di cambiamento, contro gli abusi di genere. Non giriamo la testa di fronte a determinati gesti, anche i più lievi. Insegniamo ai nostri figli ad accettare anche le sconfitte, facciamo in modo che tutti rispettino la sacralità dell’altro” – queste le sue commoventi parole dinanzi ai 1.200 accorsi nella basilica e alle altre migliaia che erano lì fuori.

“Cara Giulia è il momento di lasciarti andare, salutaci la mamma. Impareremo a danzare sotto la pioggia. Grazie per questi 22 anni” – con queste parole poi il padre si avvia alla conclusione della lettera.