La guerra Iran-Israele infiamma il G7: Meloni guida l’asse europeo per la de-escalation
Il vertice del G7 in corso a Kananaskis, nel cuore delle Montagne Rocciose in Canada, si sta rivelando un appuntamento cruciale per il panorama internazionale, con il conflitto tra Israele e Iran al centro delle discussioni. In un momento di crescente tensione globale, i leader delle sette economie più industrializzate del mondo si confrontano su temi di grande rilevanza, tra cui la crisi mediorientale, la sicurezza energetica, l’immigrazione e le sfide tecnologiche.
Israele e Iran: il nodo centrale del summit
Il conflitto tra Israele e Iran domina l’agenda del G7, con l’Italia, insieme a Germania e Gran Bretagna, impegnata in un pressing diplomatico per favorire una de-escalation immediata. La premier Giorgia Meloni, protagonista di incontri bilaterali già dalla prima serata, ha incontrato il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer, con l’obiettivo di coordinare una linea europea unitaria sulla crisi mediorientale. L’appello del presidente israeliano Isaac Herzog, che ha chiesto ai leader del G7 di sostenere Tel Aviv contro la minaccia nucleare di Teheran, ha rafforzato la volontà di un fronte comune.
Diplomazia e dialogo: la posizione italiana
L’Italia ribadirà durante tutto il summit la propria posizione: favorire la diplomazia e rilanciare il dialogo come strumenti principali per risolvere la crisi. La premier Meloni, pur mantenendo un approccio atlantista, si mostra decisa a evitare ulteriori escalation e a promuovere una soluzione politica condivisa. Non sono previsti incontri ufficiali con Donald Trump, ma si prevedono contatti informali tra i due leader, focalizzati sulla gestione della crisi in Medio Oriente e sulla situazione in Ucraina.
Questioni economiche e diplomatiche parallele
Sebbene il tema dei dazi americani non sia inserito ufficialmente nell’agenda, si prevede che venga discusso a margine tra le delegazioni europee. Roma potrebbe svolgere un ruolo di mediazione tra Bruxelles e Washington, cercando di mitigare eventuali tensioni commerciali. La priorità resta comunque l’emergenza mediorientale, che rischia di sovrapporsi ad altri dossier.
Il tema della guerra Israele-Iran, come sottolineato dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, rappresenta la vera priorità del summit. Tuttavia, alcune posizioni tra i partner potrebbero risultare divergenti, complicando la definizione di una linea comune. Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto un incontro con Donald Trump per discutere di nuove sanzioni contro Mosca, evidenziando come le tensioni globali siano strettamente intrecciate.
Immigrazione e sicurezza: l’Italia in prima linea
Un altro punto chiave per l’Italia sarà il dossier immigrazione. Su iniziativa italiana, è prevista l’adozione di una dichiarazione ad hoc contro i flussi illegali, rafforzando gli impegni già assunti nel summit di Borgo Egnazia nel 2024. Il documento mira a consolidare l’attenzione internazionale sul controllo delle frontiere e sulla sicurezza delle comunità, temi di grande attualità e preoccupazione.
Agenda e prospettive future
La prima giornata di lavori, lunedì 16 giugno, sarà dedicata alle sessioni ristrette su economia globale, sicurezza energetica e materiali critici. In serata, la cena ufficiale vedrà i leader confrontarsi su politica estera, con focus su Medio Oriente, Indo-Pacifico e Ucraina. Martedì, invece, si svolgerà la giornata dell’outreach, con la partecipazione di Zelensky e altri attori internazionali, senza un documento conclusivo, ma con comunicati tematici su ciascun tema trattato.
Il G7 di Kananaskis si preannuncia dunque come un appuntamento decisivo per gli equilibri geopolitici mondiali. L’Italia, con il suo ruolo di mediazione e promozione della diplomazia, mira a contribuire alla stabilità internazionale, affrontando le sfide di un mondo sempre più complesso e interconnesso.