KILLER DI MAFIA EVASO POCHE ORE FA DA MILANO

Nel mondo in questi giorni si stanno verificando una serie di tragedie che stanno sconvolgendo l’opinione pubblica nazionale. Si tratta molto spesso di incidenti stradali, o peggio ancora morti improvvise a causa di malori di varia natura. Si tratta di tragedie che segnano intere comunità e vengono anche riprese dalla stampa, proprio a causa del loro interesse mediatico che provocano. In questo periodo appunto sono tanti i fatti che stanno sconvolgendo le nostre comunità.

Basti pensare ad esempio a quanto accaduto nella giornata dell’1 febbraio a Milano, dove una studentessa 25enne è stata trovata senza vita all’interno dell’università IULM. Al momento sono ancora in corso le indagini da parte degli investigatori per chiarire quanto accaduto, si tratterebbe forse di un gesto volontario. Ma in queste ore un altro fatto di cronaca ha sconvolto e fatto scalpore in una comunità.

KILLER EVASO

Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale, un killer è evaso a Milano. Il detenuto Massimiliano Sestito, killer di ‘Ndrangheta, era agli arresti domiciliari a Pero, a casa del padre, quando improvvisamente ha rotto il braccialetto elettronico ed è fuggito. Il 52enne, già condannato a 30 anni per l’omicidio dell’appuntato dei carabinieri Renato Lio, ucciso il 20 agosto 1991 durante un posto di blocco a Soverato, in provincia di Catanzaro, era in attesa di una sentenza della Cassazione per un altro omicidio, quello del boss Vincenzo Femia

Sestito era stato già condannato in primo grado all’ergastolo, poi era stato assolto nel 2019 dalla Corte d’appello di Roma. Era stato anche scarcerato da Terni e dal 12 gennaio si trovava ai domicilari, questo in attessa dell’altra sentenza per omicidio, nessuno si sarebbe aspettato la sua fuga.

“Darò uno squillo al ministro per capire chi è il giudice che aveva deciso che un killer che doveva essere in galera era ai domiciliari” – queste le parole del ministro Matteo Salvini, che si è mostrato molto adirato per quanto successo. “Ci sarà nome e cognome di chi ha firmato questo permesso” – così ha concluso Salvini.