ITALIA, PADRE E FIGLIO MUOIONO A POCHE ORE DI DISTANZA: LO STESSO TRAGICO DESTINO

La cronaca nera ci sta riportando, quasi ogni giorni, casi terribili, di crudeltà spietata in ambito familiare. Abbiamo avuto modo di vederlo con l’efferato omicidio della piccola Elena Del Pozzo, uccisa per mano di chi l’ha messa al mondo.

Nessuno, nemmeno i familiari, si sarebbero mai potuti aspettare un figlicidio, eppure Elena è stata accoltellata con 11 fendenti e sepolta in una buca scavata dalla madre.

Un gesto contro ogni logica, ha posto per sempre fine alla vita di questa splendida bambina che tra pochi giorni, il 12 luglio, avrebbe compiuto 5 anni. Ma Elena quel compleanno non lo festeggerà mai sulla terra, strappata all’amore del papà Alessandro e dei suoi nonni.

A questa mattanza si aggiunge il lungo elenco di femminicidi, consumati, spesso, tra le mura domestiche. L’ultimo è quello di Angela, uccisa dal marito con 22 coltellate.

Il primo fendente le ha quasi staccato la testa. Il tutto mentre i nipotini dormivano nella stanza vicina, dopo l’ennesima sfuriata di gelosia. Una gelosia insensata che lo aveva già portato, in passato, a gesti estremi di violenza fisica verbale.

Poi ci sono, invece, le storie di tragedie familiari che non vorrei mai raccontare. Drammi devastanti, piombati all’improvviso che sono il frutto di un terribile scherzo del destino. Pensiamo a Carlo e Alessio Bologna, padre e figlio, rispettivamente di 74 e 39 anni, morti il 4 luglio a distanza di 2 ore l’uno dall’altro. Due lutti che hanno sconvolto la comunità di Collegno, in provincia di Torino, ancora incredula dinnanzi alla morte dei due, stroncati da 2 malattie diverse.

Uniti nella vita e nella morte, per un tragico scherzo del destino. Prima si è spento papà Carlo, molto conosciuto in città perché era stato a lungo responsabile del comitato di quartiere Regina Margherita oltre che responsabile degli scout Masci, per poi lavorare all’Inps. Ex dipendente in pensione, a seguito dell’aggravamento di alcune malattie pregresse, se n’è andato improvvisamente. Solo 2 ore dopo, il cuore di Alessio ha smesso di battere. Il giovane era da mesi in coma a causa di un aneurisma cerebrale.

E i loro funerali verranno officiati stamattina, 7 luglio, presso la Chiesa di Massimo, poco distante dalla loro casa in corso Francia 113. Alessio, autista di bus, assunto da Gtt solo lo scorso ottobre, dopo aver militato per anni in aziende di trasporto privato e come autista di ambulanze della Misericordia di Collegno, lascia la moglie e 2 figli piccoli.

Due persone molto conosciute in città, la cui morte ha suscitato profonda commozione, tristezza, sgomento. Il sindaco di Collegno, Francesco Casciano, ha voluto dedicare al padre e al figlio scomparsi queste toccanti parole: “La Città di Collegno esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Carlo e Alessio Bologna. Tutta la comunità si stringe intorno alla famiglia. Carlo ha rappresentato un modello di cittadino impegnato, ispirato dalla partecipazione alla vita collettiva dello scoutismo con l’impegno nel Masci”.

Il primo cittadino ha concluso, dicendo: “È stato un promotore e grande animatore della Croce di Collegno, sempre presente agli appuntamenti della città e attento analista della realtà contemporanea. Molto attivo anche nell’azione civica, acuto osservatore e sempre disponibile al fare oltre che al dire, per molti anni ha seguito con grande responsabilità e spirito collaborativo il comitato di quartiere di Regina Margherita e Santa Maria”.