ITALIA, IL BIMBO DI DUE ANNI E MEZZO NON È SCIVOLATO: ARRESTATA LA MADRE
A tenere banco in Italia in queste ore un dramma che ha coinvolto un bambino di appena 2 anni e mezzo. Quello che sembrava essere stato solo uno sfortunato incidente potrebbe in realtà celare una pista molto più agghiacciante. A finire nel mirino degli inquirenti è infatti la madre del piccolo.
Dal racconto iniziale della donna sono infatti emerse delle incongruenze che hanno fatto storcere il naso agli investigatori, i quali hanno disposto l’arresto della 38enne. La vicenda sta facendo molto parlare sui social, dove l’opinione pubblica è divisa ancora una volta tra garantisti e giustizialisti.
Non sarebbe la prima volta che una madre si renda colpevole di simili atrocità. Basti ricordare il caso di Mascalucia dello giugno dello scorso anno, quando la 24enne Martina Patti eliminò la figlioletta Elena, di appena 5 anni, servendosi di un’arma da taglio, per poi disfarsi del corpo in un campo vicino casa.
A sconvolgere l’opinione pubblica italiana è ora questo caso di cronaca dove si sta configurando un quadro sempre più preoccupante. Quello che si temeva di più sta prendendo forma proprio in queste ore, tanto che le autorità sono state costrette a procedere con il trasferimento della presunta colpevole nella casa circondariale.
Dal canto suo la madre del bimbo respinge tutte le accuse e si dichiara innocente, ma per gli inquirenti c’è più qualche punto oscuro ancora da chiarire. L’ipotesi più accreditata sta prendendo forma proprio in queste ore: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.
E’ stata trasferita nella casa circondariale la 38enne di origini cubane sotto accusa per l’omicidio del figlio di 2 anni e mezzo. Si trovavano in vacanza a Livorno, quando il bambino sembrava essere deceduto per una banale caduta da uno scivolo. Un banalissimo incident che avrebbe spezzato per sempre un’altra vita giovanissima.
Tuttavia il racconto fornito dalla donna non ha convinto in toto gli inquirenti, che hanno messo sotto torchio la 38enne facendo emergere tutte le contraddizioni. “Non sono un’assassinà, non ho uccis0 il mio bambino. È stato un incidente“- ha ripetuto più volte la donna nell‘interrogatorio di garanzia.
L’avvocato della presunta colpevole, Alice Smareglia, ha ribadito l’innocenza della 38enne: “La mia assistita ha reso l’interrogatorio di garanzia fornendo la propria versione dei fatti: ha spiegato che si è trattato di un incidente e non di un omicidio. Ovviamente le indagini sono ancora in corso e non si può dire di più”.
Qual è invece la teoria paventata in queste ore dagli inquirenti? A far storcere loro il naso il fatto che la donna abbia fornito una versione dei fatti molto lacunosa. Infatti la 38enne aveva affermato come il figlio si sarebbe sentito male solo dopo alcune ore dopo essere tornato a casa.
Dagli esami medico legali questa tesi appare assolutamente inverosimile, in quanto sul corpicino di Marcus sono state trovate delle lesionì talmente gravi che ‘gli avrebbero impedito di muoversi autonomamente‘. Dunque, l’ipotesi degli inquirenti è che la donna abbia spinto il figlio dalle scale dello scivolo e si sia successivamente nascosta in un palazzo a Livorno. L’allarme sarebbe stato poi lanciato solo il giorno successivo.