Israele-Iran, la situazione precipita: “Colpito sito nucleare”, ora sono guai

In una notte di intensi scontri e escalation militari, Israele ha condotto attacchi aerei mirati in Iran, colpendo obiettivi strategici a Teheran, tra cui impianti di missili, radar e sistemi di difesa aerea. L’operazione, confermata dall’esercito israeliano, ha scatenato una dura risposta da parte dell’Iran, che ha lanciato missili balistici verso Israele, provocando vittime e danni significativi.

Attacchi israeliani in Iran e risposta iraniana

Le forze aeree israeliane hanno colpito con precisione i centri di comando della Forza Quds e delle forze armate iraniane a Teheran, seguendo le indicazioni dell’intelligence israeliana. La notte si è conclusa con esplosioni udite fino a Gerusalemme e con l’Iran che ha dichiarato di aver condotto un attacco efficace contro obiettivi chiave israeliani, promettendo raid più intensi in futuro. La tensione tra i due paesi si è ulteriormente alimentata con l’attacco al sito nucleare di Fordow, dove si sono registrate detonazioni sospette, e con l’accusa di Teheran di aver colpito un ospedale pediatrico in città, definendo l’azione come un crimine di guerra.

Danni e vittime in Israele

In Israele, i raid iraniani hanno causato danni estesi e vittime tra i civili. A Tel Aviv e Haifa sono stati soccorsi almeno novanta feriti, tra cui un bambino di dieci anni in condizioni critiche, colpito in un rifugio. Due grattacieli residenziali a Gush Dan sono stati gravemente danneggiati, mentre esplosioni nel centro di Tel Aviv hanno provocato evacuazioni e danni a strutture pubbliche. La città di Gerusalemme ha vissuto una notte di tensione con esplosioni nella zona ovest, senza feriti ma con un clima di paura tra i residenti.

Danni diplomatici e reazioni internazionali

L’ambasciata americana a Tel Aviv ha subito lievi danni a causa dei missili iraniani, ma fortunatamente nessun ferito tra il personale. Il presidente statunitense Donald Trump ha riaffermato il sostegno degli Stati Uniti a Israele, pur lasciando aperta la possibilità di un accordo diplomatico con l’Iran, alimentando il dibattito internazionale sulla gestione di questa crisi.