Israele-Iran, il mondo in ansia per la pesante escalation
Il Medio Oriente sullโorlo del conflitto aperto, tra attacchi e minacce di distruzione
La tensione tra Israele e Iran ha raggiunto in queste ore un livello senza precedenti, aprendo uno scenario di guerra aperta tra le due potenze mediorientali. La notte tra il 12 e il 13 giugno ha segnato lโinizio di unโescalation militare che potrebbe avere conseguenze devastanti per lโintera regione.
Lโattacco israeliano e la risposta iraniana
Nella notte, Israele ha lanciato lโoperazione โRising Lionโ, una vasta offensiva contro obiettivi in territorio iraniano, con lโobiettivo di colpire infrastrutture strategiche, in particolare siti legati al programma nucleare. La risposta di Teheran non si รจ fatta attendere: una pioggia di missili ha colpito profondamente il territorio israeliano, in quella che le autoritร iraniane hanno definito โOperazione Vera Promessa 3โ.
Le prime ore successive agli attacchi sono state segnate dal panico in diverse cittร iraniane. A Teheran, si sono uditi allarmi e forti esplosioni, soprattutto nella zona del distretto Pastour, dove si trovano le residenze della Guida Suprema Ali Khamenei e del presidente Masoud Pezeskhian. Testimoni hanno riferito di colonne di fumo provenienti anche dallโaeroporto Mehrabad. In Israele, invece, i cittadini sono stati richiamati nei rifugi: decine di missili iraniani sono piovuti su Gerusalemme e Tel Aviv, segnando la terza ondata di attacchi in poche ore.
Lโintensificarsi degli scontri e le dichiarazioni di guerra
Nelle ore serali del 13 giugno, lโescalation si รจ ulteriormente intensificata: Israele ha ripreso i bombardamenti su Teheran, concentrandosi sui siti nucleari e sulle aree di Isfahan. Secondo fonti locali, sono stati colpiti anche impianti nelle zone orientali e occidentali della capitale iraniana. La risposta di Teheran รจ stata immediata: circa 100 missili sono stati lanciati in direzione di Israele, con le Forze di difesa israeliane che hanno dichiarato: โTutto Israele รจ sotto attaccoโ.
Il leader iraniano Ali Khamenei ha minacciato duramente Israele, promettendo โdistruzioneโ e assicurando che โle forze armate dellโIran devasteranno il malvagio regime sionistaโ. I Guardiani della Rivoluzione hanno confermato di aver colpito con precisione decine di obiettivi militari e basi aeree israeliane, completando cosรฌ la fase iniziale dellโoperazione โVera Promessa 3โ.
Dichiarazioni contrastanti e tensioni sul fronte nucleare
Da parte israeliana, si ridimensionano gli effetti degli attacchi: le Forze di difesa israeliane sostengono che meno di 100 missili siano stati lanciati e che la maggior parte siano stati intercettati dalla difesa aerea. Il capo di stato maggiore, Eyal Zamir, ha dichiarato che lโoperazione proseguirร con โmassima forza e ritmo elevatoโ, con lโobiettivo di colpire le infrastrutture chiave iraniane, in particolare i siti nucleari.
Tuttavia, notizie contrastanti emergono da fonti iraniane. Lโagenzia Tasnim ha diffuso la notizia dellโabbattimento di due aerei israeliani e della cattura di una pilota, notizie smentite categoricamente dallโIDF. La tensione si concentra anche sul sito nucleare di Fordow, profondamente nascosto sotto le montagne vicino a Qom. Secondo alcune fonti iraniane, ci sarebbero state esplosioni nellโarea, mentre altre parlano di un drone israeliano abbattuto nei pressi della struttura.
Obiettivi strategici e prospettive future
Israele ha confermato di aver colpito un importante sito nucleare nei pressi di Isfahan, ribadendo il suo obiettivo di impedire allโIran di sviluppare armi nucleari e missili minacciosi. Il generale Effie Defrin ha dichiarato: โNon permetteremo allโIran di avanzare verso la bomba nucleare, anche al prezzo di una guerra su vasta scalaโ.
Il bilancio delle vittime e dei danni materiali resta ancora incerto, ma la portata degli attacchi e le dichiarazioni di guerra indicano un conflitto che, se non contenuto, potrebbe degenerare in una guerra regionale di proporzioni devastanti. La comunitร internazionale osserva con crescente preoccupazione, consapevole che il Medio Oriente si trova di nuovo sullโorlo dellโabisso.