Iryna uccisa in metro, il killer rompe il silenzio: parole agghiaccianti

Si approfondiscono i contorni della tragica vicenda che ha portato alla morte di Iryna Zarutska, la rifugiata ucraina accoltellata a morte lo scorso 22 agosto su un treno locale. L’autore del gesto, Decarlos Brown Jr., ha confessato l’omicidio ai familiari, rivelando un quadro psichico complesso e disturbato.

Le parole di Brown e il quadro clinico Secondo quanto riferito dalla sorella di Brown, Tracey, il fratello si trovava in uno stato di totale follia. In un’intervista al New York Post, Tracey ha descritto Decarlos come uno schizofrenico paranoico, lasciato senza cure adeguate e ormai fuori controllo. La famiglia aveva più volte tentato di farlo ricoverare in strutture specializzate, ma senza successo a causa di impedimenti legali. La madre di Brown ha confermato che il figlio era stato abbandonato sia dalla famiglia che dallo Stato, incapace di ricevere il supporto necessario.
Le dichiarazioni choc di Brown Dopo l’omicidio, Brown avrebbe pronunciato frasi sconvolgenti: «L’ho uccisa, è bianca». Durante un colloquio con la sorella nel carcere di Charlotte, il 30enne avrebbe ribadito di essere stato costretto a compiere il gesto da «sostanze nel suo corpo». Un audio diffuso dal Daily Mail mostra Brown mentre sostiene di non aver mai conosciuto Iryna e di non averle mai parlato, attribuendo il suo gesto a un complotto governativo di cui si sente vittima. Brown ha anche affermato di essere stato manipolato da un microchip che controllava il suo cervello, un delirio che si inserisce in un quadro di grave disturbo psichico.

Il percorso di Brown e il fallimento delle cure Il 30enne aveva già avuto problemi di salute mentale, culminati nel gennaio scorso con un arresto dopo aver chiamato il 911 sostenendo che il suo cervello fosse sotto controllo tramite microchip. Dopo una condanna a cinque anni per rapina a mano armata, Brown era stato scarcerato nel 2022, ma il suo stato di salute mentale si era deteriorato rapidamente. La sorella ha sottolineato come il fratello fosse diventato aggressivo e incapace di mantenere un lavoro, evidenziando un declino psichico che non è stato adeguatamente affrontato dalle istituzioni.

L’omicidio di Iryna Zarutska: una morte evitabile L’assassinio di Iryna, avvenuto mentre si trovava a bordo di un treno locale, resta un episodio che lascia sgomenti. La vittima, appena salita sul convoglio, è stata brutalmente accoltellata senza apparente motivo. «Perché proprio lei? Non la conosceva nemmeno», ha detto Tracey, sottolineando come la morte di Iryna sia stata una tragedia evitabile, frutto di un uomo malato che non ha ricevuto il supporto necessario. La famiglia chiede maggiore attenzione e interventi tempestivi per le persone affette da gravi disturbi mentali, affinché tragedie come questa possano essere evitate in futuro.
Appello alla clemenza In un gesto di umanità, Tracey ha rivolto un appello anche all’ex presidente Donald Trump, chiedendo di risparmiare al fratello la pena di morte, evidenziando il percorso travagliato di Brown tra ospedali e visite psichiatriche.
Una tragedia che scuote la comunità L’omicidio di Iryna Zarutska rappresenta una dolorosa testimonianza delle conseguenze di un sistema che spesso non riesce a intervenire tempestivamente in presenza di gravi disturbi mentali. La famiglia della vittima e le autorità locali chiedono ora di rafforzare le misure di prevenzione e cura, affinché tragedie come questa possano essere evitate in futuro.