“Io ti mando a fan…lo”: Del Debbio fa discutere con la sua frase in diretta
Paolo Del Debbio infiamma il dibattito sul caso Garlasco: “Corruzione da 20 euro? Roba da barboni della stazione”
Paolo Del Debbio ha dimostrato ancora una volta di non avere paura di alzare la voce quando si tratta di affrontare i temi più caldi della cronaca italiana. Nella puntata di Dritto e Rovescio andata in onda giovedì 2 ottobre 2025 su Rete 4, il conduttore si è trovato a mediare un confronto acceso con protagonista l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio.
Il dibattito, nato attorno alle nuove polemiche che stanno travolgendo il mondo giudiziario, è presto degenerato in un botta e risposta durissimo che ha catturato l’attenzione del pubblico in studio e sui social.
Del Debbio non le manda a dire
Fedele al suo stile diretto, Del Debbio ha interrotto l’ospite quando si è parlato dei “pizzini” emersi nelle indagini, sottolineando come certe cifre annotate non avessero alcun senso logico. «Escluderei che siano 20 o 30 euro. Perché se uno fa un atto illegale per 20 euro, lo fa un barbone della stazione. Se uno vuol corrompere me e mi dice: voglio dire una cosa falsa ma tu mi devi coprire, ti do 20 euro… prima di tutto lo mando a fare in c**o. 20 euro portali a tua sorella».
Un intervento esplosivo, che ha acceso lo studio e ha diviso l’opinione pubblica: da un lato chi ha apprezzato la franchezza del conduttore, dall’altro chi ha criticato la durezza dei toni.
Il caso Garlasco torna al centro
Il cuore della discussione è stato il nuovo filone del caso di Garlasco, il delitto di Chiara Poggi del 2007 che da oltre 18 anni continua a far discutere. Questa volta l’attenzione non è puntata su Alberto Stasi, condannato in via definitiva, ma su Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, oggi indagato per corruzione in atti giudiziari.
Secondo quanto emerso, alcuni bigliettini – i cosiddetti “pizzini” – conterrebbero riferimenti a cifre di denaro sospette. L’avvocato Lovati, ospite in studio, ha sostenuto che si trattasse di semplici annotazioni contabili del padre di Sempio, con numeri minimi come “20 o 30 euro”, legati a spese di difesa. Tuttavia, lo stesso legale ha poi ammesso che sommando quei numeri si arriverebbe a importi ben più alti: 35mila o addirittura 43mila euro, le stesse cifre finite sotto la lente degli inquirenti. Una contraddizione che ha aumentato i dubbi.
Un dibattito acceso e ancora senza risposte
La puntata ha confermato quanto la vicenda resti oscura e difficile da decifrare. L’ipotesi di una corruzione legata alla prima archiviazione del caso appare come un vero terremoto giudiziario, capace di riscrivere parte della storia processuale.
La discussione in diretta, tra accuse, precisazioni e attacchi frontali, ha reso evidente l’intreccio tra giustizia, media e opinione pubblica. Non a caso, la puntata è stata definita tra le più tese degli ultimi mesi: Del Debbio ha dato voce a chi chiede chiarezza e trasparenza, mentre le nuove rivelazioni hanno riacceso un giallo che sembrava ormai chiuso.
Giustizia, media e spettacolo
Ancora una volta la tv si conferma il palcoscenico dove la cronaca giudiziaria diventa dibattito nazionale, sospesa tra la ricerca di verità e la spettacolarizzazione.
In attesa che la procura faccia piena luce, resta il peso di un mistero che non smette di tornare alla ribalta, alimentando tensioni, colpi di scena e opinioni contrastanti. Un “caso Italia” destinato a far discutere ancora a lungo.