Inps, ora è guerra: le cifre sbugiardano Tridico. Più di un milione non ha ricevuto la cassa integrazione

 

”Travolto dalla realtà dei fatti, il coretto patetico di alcuni programmi Rai e dei grillini in difesa del
presidente dell’Inps Tridico, che se ne deve andare oggi stesso. Con un’intervista su Repubblica anche il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, Guglielmo Loy, conferma quanto sto sostenendo sulla base delle cifre da diversi giorni”. Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, in una nota, commenta quanto affermato da Loy a Repubblica.

Oltre un milione risultano gli italiani che ad oggi non hanno ricevuto la cassa integrazione: Loy ha cercato di sottoporre a Tridico la questione, leggiamo su Repubblica, inviandogli una lettera urgente. La situazione, infatti, è critica. Si stima che fra coloro che hanno richiesto la cassa integrazione vi siano anche dei lavoratori che, ad oggi, non si sono visti neppure recapitare una risposta. Guglielmo Loy ha tentato di fornire una spiegazione: “I ritardi nel pagamento della cassa integrazione? Una tempestaampiamente prevedibile”, ha dichiarato il presidente del Civ.

“Loy, in sintesi accusa in maniera palese Tridico di avere sottovalutato la situazione, di non avere detto al legislatore quali interventi normativi fossero necessari. Trattandosi di un’accusa del Presidente
del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Tridico e la Catalfo se ne devono andare oggi stesso”. E’ il commento di Gasparri.

Il senatore di Forza Italia Gasparri da giorni in vari interventi sia televisivi sia social aveva richiamato l’attenzione sulle vere cifre della cig erogata. Addirittura durante la trasmissione di Del Debbio, Diritto e rovescio” Tridico aveva inviato un sms al conduttore, scrivendo che la trasmissione veicolava falsità. Altro che falsità. Da giorni il centrodestra è vicino a tutti quei lavoratori e imprenditori rimasti a secco. Che non hanno visto neanche l’ombra della cig. Non era propaganda, è pura verità. Gasparri conclude domandandosi: ”A che serve un Consiglio di indirizzo e di vigilanza se, una volta che denuncia pubblicamente gravi inadempienze, chi le ha compiute non se ne va a casa? Se la magistratura non fosse travolta dallo scandalo Palamara e da una perdita totale di credibilità bisognerebbe andare in procura. Ma sarebbe tempo perso. Affronteremo il caso in Parlamento”.

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