INFERNO DI FUOCO, CENTINAIA DI MORTI E FERITI: UNA CATASTROFE SENZA FINE

Terribili notizie stanno interessando il mondo intero, in quest’estate che sembra davvero non volerci lasciare in pace. Sul fronte della cronaca, sono incalcolabili, ormai, le tragedie.

Come sappiamo, oltre all’incubo del Covid, oltre alle atrocità in corso, sin dal 24 febbraio, che hanno portato ad una gigantesca crisi umanitaria ed economica e all’incombere del vaiolo delle scimmie, dobbiamo fare i conti con omicidi efferati.

Per rimanere nell’ambito della nostra Italia, ha fatto orrore il caso della piccola Elena Del Pozzo e non abbiamo fatto in tempo a riprenderci, che ci siamo trovati di fronte l’ennesimo caso in cui, a pagarne le spese, è stata una piccola innocente, Diana, di soli 18 mesi, fatta morire di stenti dalla madre.

Quanto altro ancora dobbiamo sopportare? A livello globale non possiamo non ignorare i danni causati dai cambiamenti climatici e dall’effetto serra. Ci troviamo di fronte ad un pianeta che chiede disperatamente aiuto e che noi puntualmente ignoriamo.

E’ per questo che al caldo rovente, alle temperature decisamente sopra la media, all’afa, all’aria irrespirabile, si contrappongono fenomeni improvvisi, a carattere temporalesco, di allagamenti, alluvioni, violente grandinate, raffiche di vento che ci stanno mettendo in ginocchio.

Non possiamo ignorare gli incendi che stanno devastando i polmoni verdi del mondo, la siccità che sta compromettendo la biodiversità, la fame che sta colpendo sempre più zone della terra. Proprio qualche giorno fa, nella serata di venerdì 5 agosto, un incendio gigantesco è divampato a Cuba dopo che un fulmine ha colpito un gigantesco serbatoio di petrolio nella zona industriale della città di Matanzas, nella parte occidentale dell’isola, facendolo esplodere.

A causa del forte vento, le fiamme, in breve tempo, hanno raggiunto un secondo serbatoio che è esploso anch’esso. Una tragedia immane che ha portato, inevitabilmente, all’evacuazione di oltre 1900 persone che si sono trovati di fronte delle scene surreali, da incubo. Per diverse ore delle alte colonne di fumo nero hanno invaso i cieli e tutta la regione. Sin da subito la situazione è apparsa disperata e ha richiesto l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco.

Il bilancio dei feriti è in costante aggiornamento. Dagli ultimi dati, forniti dal Ministero della Salute cubano, sarebbero 121, di cui 36 portati in pronto soccorso e 5 in condizioni critiche. Tra i cittadini feriti vi è anche il ministro cubano dell’energia Livan Arronte. Un solo decesso accertato, al momento, anche se il numero è destinato a salire perché risultano dispersi 17 vigili del fuoco che sono intervenuti per domare le gigantesche fiamme a seguito della terribile esplosione dei due serbatoi petroliferi

Presso l’aeroporto internazionale Juan Gualberto Gomez, nella provincia di Matanzas, Cuba, sono arrivati diversi membri dell’esercito messicano, con 60 militari e 22 specialisti tecnici di Petroleos Mexicanos, per prestare aiuto nelle complesse operazioni di spegnimento dell’incendio. 

Nonostante i due serbatoi fossero dotati di un sistema di parafulmini, la scarica è stata talmente potente da provocare la tragedia e questo ci fa riflettere sulla potenza imprevedibile delle catastrofi naturali. Intanto sono davvero tanti gli stati internazionali che hanno voluto manifestare la loro vicinanza a Cuba, inviando aiuti. Tra questi Messico, Venezuela, Argentina e Cile. Ancora presto per quantificare i danni ambientali che, secondo gli esperti, sono davvero immani.