Immigrati, tasse e autonomia. Le 3 parole d’ordine di Salvini

Matteo Salvini è pronto per accelerare con l’azione di governo. Il leader del Carroccio adesso ha le idee chiare e forte del risultato delle Europee detta la nuova agenda al governo.

L’appuntamento più importante è quello della legge di Bilancio. I Cinque spingono per il salario minimo, gli obiettivi della Lega sono altri. E alla luce del risultato delle Europee la linea leghista acquista vigore tra le mura del palazzo di governo. E così il leader della Lega afferma: “Lavoro lavoro lavoro e il lavoro passa da una riduzione delle tasse. La manovra economica di autunno la vogliamo improntare al taglio elle tasse”. La flat tax dunque torna al centro dell’agenda leghista come anche la Tav, l’opera che più di ogni altra viene ostacolata dai 5 Stelle. Con la vittoria di Cirio in Piemonte cambia radicalmente l’orientamento sulla Torino-Lione e Salvini rilancia: “Va fatta e subito”. Stesso scenario per l’Autonomia che Salvini rivendica e pone sul tavolo del governo.

Poi affronta il tema migranti e ribadisce la sua linea dei porti chiusi che può portare a una messa in discussione delle regole comunitarie: “Riace e Lampedusa vedono la Lega primo partito. Segno che la richiesta di immigrazione limitata controllata non è solo un capriccio di Salvini ma la chiedono gli italiani ed è una delle prime battaglie che andremo a vincere nella nuova Europa”. Insomma flat tax, immigrazione e Tav sono in cima alla lista del programma che la Lega si appresta a declinare nei prossimi mesi. Ma Salvini sa bene che l’esecutivo di fatto dovrà affrontare un altro braccio di ferro con l’Ue per i conti. E qui arriva una vera e propria “dichiarazione di guerra” a Bruxelles: “So che è in arrivo una lettera da parte della Commissione europea sull’economia. Penso che sia il maturo il momento per rivedere dei parametri vecchi e superati che hanno fatto male all’Europa altrimenti un voto come questo non si spiegherebbe. È un momento maturo per leader europei per ridiscutere parametri bilancio”. Insomma la sfida con l’Europa riparte già da questa mattina. Ma stavolta Salvini si gioca il suo 34 per cento sul tavolo delle trattative. Il Def e la legge di Bilancio dunque sono il terreno di battaglia su cui si gioca il futuro del governo e della maggioranza gialloverde.