Il Sud dimenticato. Carfagna: “Nel bilancio 2021 zero finanziamenti per i Comuni più bisognosi”

 

Aiutando bene il Sud si rilancia tutto il Paese. Sembra una banalità. O meglio una evidenza sulla quale, a parola, nessuno può dubitare. Ma cosa si è fatto realmente? La questione meridionale, di ottocentesca memoria, resta lì. Irrisolta dai governi. Non ultimi i due esecutivi Conte 1 e Conte bis. Ad accendere i riflettori sulle sperequazioni Nord-Sud oggi è la ministra Mara Carfagna con una lettera-editoriale al Mattino.

Sud, la Carfagna denuncia le lacune del Bilancio 2021

In cima alla sua agenda, promette, ci sarà la difesa del Sud. L’impegno è corredato da una precisa denuncia. Sul terreno dell’assistenza sociale nei Comuni più disagiati. Nel Bilancio 2021 – scrive la ministra forzista – “si è registrata la paradossale esclusione dai finanziamenti dei territori che ne hanno più bisogno. Quelli dove gli assistenti sociali assunti sono pochissimi o inesistenti. Quasi tutti collocati nel Meridione d’Italia”.

La voce inascoltata di Fratelli d’Italia

Il Bilancio 2021 sottoscritto dall’ex premier Conte trascura l’emergenza Sud. Nonostante i tanti emendamenti della destra, Fratelli d’Italia in prima fila, per spostare voci di spesa dal Nord al Meridione. A partire dal ripristino delle risorse destinate alle zone speciali del Mezzogiorno e dai crediti di imposta per incoraggiare le imprese a investire nel Sud.

La ministra forzista: “È difficile ma ce la faremo”

“In Italia – continua la lettera della Carfagna – negli ultimi anni il superamento del principio della ‘spesa storica’ che penalizza da sempre il Sud è stato perseguito solo parzialmente. E talvolta in modo ingannevole. Adesso è il momento di affrontare il problema in modo energico. Realizzando finalmente il dettato costituzionale che impegna a individuare e assicurare livelli essenziali di prestazioni a ogni cittadino italiano. Dalla più grande delle aree metropolitane al più piccolo dei paesi“.

Interventi legislativi e salto di qualità organizzativo

Ce la farà? Riuscirà a combattere con gli inevitabili stop che, nello stesso consiglio dei ministri, incontrerà tra i colleghi ‘nordisti’? Missione impossibile? “È difficile”, ammetta la titolare del ministero per il Sud e la coesione territoriale. “Al tema dei Lep (livelli essenziali di prestazione) voglio dedicare, da subito, una parte importante delle energie del ministero. Sarà un’azione guidata da una doppia consapevolezza. Da una parte vedo la necessità di interventi legislativi e di risorse non marginali. Ma dall’altra serve un salto di qualità organizzativo e gestionale. Senza il quale non c’è riforma né stanziamento che possa funzionare”.

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