Il richiamo di Mattarella: “Questo virus tende a dividerci, affrontiamo insieme il nemico comune. Non pensiamo che a noi non possa succedere”

 

“Questo virus tende a dividerci. Tra fasce di età più o meno esposte ai rischi più gravi, tra categorie sociali più o meno colpite dalle conseguenze economiche, tra le stesse istituzioni, chiamate a compiere le scelte necessarie talvolta impopolari per ridurre il contagio e garantire la doverosa assistenza a chi ne ha bisogno. Il pluralismo e l’articolazione delle istituzioni repubblicane sono e devono essere moltiplicatori di energie positive, ma questo viene meno se, nell’emergenza ci si divide”.

E’ il richiamo del capo dello Stato Sergio Mattarella fatto oggi pomeriggio alla 37 esima assemblea nazionale dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, che quest’anno si svolge online per tre giorni sino a giovedì.

Il richiamo, l’ennesimo, arriva dopo le ripetute divisioni tra il governo e le Regioni, e tra i governatori al loro interno. “Dobbiamo far ricorso alle nostre capacità e al nostro senso di responsabilità per creare convergenze e collaborazione tra le forze di cui disponiamo perché operino nella stessa direzione. Anche con osservazioni critiche, sempre utili, ma senza disperderle in polemiche scomposte o nella rincorsa a illusori vantaggi di parte, a fronte di un nemico insidioso che può travolgere tutti”.

E’ un monito fermo. “La libertà rischia di indebolirsi quando si abbassa il grado di coesione di unità tra le parti. E’ questa la prima responsabilità delle istituzioni democratiche, a tutti i livelli, e questa è la lezione che la pandemia ribadisce con durezza”.

Quindi Mattarella ha lanciato un appello ai cittadini. “E’ necessario l’impegno convinto di ciascuno di noi. La responsabilità personale: che in larga misura abbiamo apprezzata nei mesi scorsi. Dobbiamo tutti adottare i comportamenti di prudenza suggeriti: le mascherine, l’igiene, il distanziamento, la scelta di fare a meno di attività e incontri non indispensabili. Non per imposizione, non soltanto per disposizione, ma per convinzione. Con senso di responsabilità verso gli altri e anche verso se stessi. Nessuno si lasci ingannare dal pensiero: a me non succederà”.

E’ una stoccata ai negazionisti. “Questo modo di pensare si è infranto contro innumerevoli casi di disillusione di persone che la pensavano così e sono state investite dal coronavirus. Abbiamo dovuto – e dobbiamo tuttora – purtroppo piangere la morte di tante persone di ogni età, anche tra i giovani, e non dobbiamo dimenticarcene per rispetto nei loro confronti. In questa occasione desidero rivolgere – questa volta attarverso i sindaci – un nuovo appello ai nostri concittadini affinché ci si renda conto tutti, della gravità del pericolo del contagio: che sta investendo l’intera umanità, ovunque, mettendo in difficoltà e bloccando la normalità della vita in gran parte dei Paesi e di tutti i continenti”.

“Non dimenticheremo che l’unico nemico è il virus. E non dimenticheremo che i cittadini possono sconfiggerlo sando distanti, ma per noi istituzioni l’unica possibilità di sconfiggerlo è stare uniti. Senza distinzioni politiche, ideologiche, territoriali” ha detto il presidente dell’Anci Antonio De Caro. “Sembriamo tutti come Penelope, perché nel continuo gioco di rimpalli e scaricabarile, ciò che di giorno a fatica riusciamo a costruire, di notte ci affrettiamo a demolire”. De Caro ha elogiato il sindaco di Arzachena, Roberto Ragneda, che da solo ha sfidato i giganti dell’intrattenimento in Costa Smeralda. O Gianluca Vurchio, sindaco di Cellamare, che ha raddoppiato i suoi turni stremanti di volontario del 118. E con l’amore di Gaspare Giacalone, sindaco di Petrosino, che di fronte al contagio di un pastore, si era preso cura personalmente di un intero gregge”.