Il pugno duro della Guardia Costiera italiana ha funzionato: porti chiusi, la Alan Kurdi punta verso Marsiglia

 

Il pugno duro della Guardia Costiera italiana delle scorse ore (leggi qui) ha funzionato: la nave dei trafficanti umanitari di Alan Kurdi ora puntano verso i porti di Marsiglia. Era ora!

(Adnkronos) – La Alan Kurdi con 125 migranti a bordo si dirige verso il porto di Marsiglia. La decisione della Ong tedesca è stata presa non avendo ricevuto in 4 giorni nessuna indicazione di assegnazione di un porto sicuro di sbarco né da parte di Malta né da parte dell’Italia. “Dopo il salvataggio di 133 persone sabato scorso, fino a martedì sera nessun Centro di coordinamento del soccorso marittimo europeo ha assunto il coordinamento delle persone soccorse da Alan Kurdi”, afferma la Ong tedesca in un comunicato. Rifiuto totale da Malta, mentre l’MRCC italiano si è messo in contatto con il centro di controllo tedesco a Brema, da qui le richieste sono state inoltrate al Ministero dei Trasporti tedesco e al Ministero degli Esteri tedesco.

Ieri, la guardia costiera italiana ha evacuato dalla Alan Kurdi due donne, un uomo, cinque bambini, il più piccolo di soli cinque mesi. “Il dovere comune di coordinare le emergenze in mare non può finire nel silenzio e nell’inattività delle autorità, deve applicarsi fino al completamento dell’operazione con il trasferimento delle persone soccorse in un porto sicuro. Ora a causa di questa inattività, siamo costretti a dirigerci verso il nostro porto di scalo per il rifornimento e l’evacuazione più rapida e sicura possibile delle persone soccorse. Ma per evitare loro una traversata lunga e stressante, nelle prossime ore dovremo richiedere lo sbarco immediato di tutte le persone soccorse”, ha sottolineato Jan Ribbeck, comandante delle operazioni e membro del consiglio di Sea-Eye, critico nei confronti delle azioni delle autorità italiane e tedesche.

Ieri sera l’Ong tedesca ha informato Italia, Malta, Germania e Francia delle intenzioni prese e ha rinnovato la richiesta di un porto sicuro. Ma non c’è stata nessuna risposta. Così, l’Alan Kurdi ha deciso di far rotta verso il suo porto di scalo Marsiglia, dove la nave avrebbe dovuto attraccare per effettuare il cambio di equipaggio e prepararsi per la sua prossima missione. “Naturalmente, lo scalo può anche essere un luogo sicuro. La mancata azione delle autorità italiane e tedesche ci costringe a fare questo passo”, ha affermato Gorden Isler, presidente di Sea-Eye.

“Dato che supereremo molti porti a largo della Sardegna, della Corsica e del sud della Francia, potremo chiedere supporto ovunque – ha aggiunto – Non sappiamo come reagirà il governo francese alla nostra richiesta di assistenza. Ma crediamo nel sostegno del popolo francese e che non lascerà che l’Alan Kurdi resti bloccata a largo di Marsiglia”.

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