Il prof che augurò la morte alla figlia di Meloni incontrerà la premier: “Le sono riconoscente”
La premier Giorgia Meloni ha deciso di incontrare Stefano Addeo, il professore di tedesco sospeso dall’incarico dopo aver pubblicato un post shock in cui augurava la morte alla figlia di soli 8 anni, Ginevra. La decisione, annunciata nelle ultime ore, rappresenta un gesto di apertura istituzionale di fronte a una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e il mondo politico.
Il post incriminato, pubblicato in un momento di rabbia e sconforto, aveva immediatamente suscitato indignazione generale. In esso, Addeo scriveva: “Le chiedo di potermi scusare guardandola negli occhi”, rivolgendosi alla premier e alla sua famiglia. La diffusione del messaggio, diventato virale in poche ore, aveva scatenato una condanna trasversale, portando il docente a tentare il suicidio e a essere ricoverato in ospedale. La vicenda aveva anche portato alla sospensione dal servizio da parte dell’Ufficio scolastico regionale della Campania.
Dopo le polemiche, Addeo aveva fornito giustificazioni confuse, spiegando di aver scritto il post con l’aiuto di un’intelligenza artificiale, ispirato alle immagini del conflitto arabo-israeliano viste in TV. Aveva inoltre ammesso che si trattava di “un errore gravissimo”, frutto di un momento di sconforto, e aveva dichiarato di aver cancellato il messaggio la mattina successiva, rendendosi conto della gravità delle sue parole.
La decisione di Meloni di incontrare il professore in forma istituzionale rappresenta un gesto che ha diviso l’opinione pubblica. Da un lato, viene interpretata come un segnale di maturità e apertura al dialogo, dall’altro come una mossa controversa che rischia di essere percepita come tolleranza verso un gesto inaccettabile.
L’incontro, che si terrà probabilmente dopo l’estate, non ha ancora una data ufficiale, ma è stato confermato. Addeo ha fatto sapere tramite i suoi legali di essere “riconoscente” alla premier per aver accolto la sua richiesta di scuse personali, che gli darà l’opportunità di affrontare di persona le sue responsabilità.