Il presidente del 118: “Simon si poteva salvare ma il 112 in Italia è un flop”

 

Un ritardo “insostenibile” che è complice della morte di Simon Gautier.

È quello dell’Italia nei sistemi di geolocalizzazione sul territorio, prevista come obbligatoria dalla legislazione europea, che impone a tutti gli stati membri di garantire la localizzazione di chi chiama i numeri di emergenza per chiedere soccorso.

La denuncia arriva dal presidente nazionale della Società italiana sistema 118, Mario Balzanelli, e riguarda appunto la vicenda dell’escursionista, scomparso in Cilento dopo la telefonata al 118, e poi trovato morto in una scarpata. Un caso – secondo Balzanelli che “rende palese l’assurda, insostenibile evidenza secondo cui in Italia le Centrali operative 118 sono ancora prive del sistema di geolocalizzazione delle chiamate d’emergenza, pur essendo esplicitamente previsto dal decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 12 novembre 2009”.

In Italia, infatti, i due sistemi di geolocalizzazione per le emergenze – Els (Emergency location service) e Aml (Advanced mobile location) – installati rispettivamente su cellulari Android e iPhone non sono ancora stati attivati.

Balzanelli spiega che il numero unico dell’emergenza 112 dovrebbe affiancarsi parallelamente rispetto ai numeri nazionali dell’Emergenza e non affatto che li sostituisca. “Il modello italiano implementato di 112, invece, proprio perché irrazionalmente sostitutivo degli altri numeri nazionali di Emergenza, ha di fatto pesantemente rallentato, se non paralizzato – denuncia – l’implementazione della tecnologia di geolocalizzazione sul territorio italiano”.