Il Pd a valanga sulla Azzolina: adesso è scontro sulla scuola

Si è acceso lo scontro tra il Partito democratico e Lucia Azzolina per il concorso sui precari della scuola.

Il concorso straordinario si sarebbe dovuto tenere prima dell’estate ma l’epidemia ha fatto slittare tutto. La nuova data decisa dal ministro dell’istruzione è diventata oggetto di critiche. Tanto che il Pd ha chiesto ufficialmente il rinvio causando nuove acredini all’interno della coalizione che sostiene il governo.

“Farlo ora significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso. Avremmo preferito farlo a ridosso delle vacanze di Natale”, spiega il responsabile dell’istruzione del Partito democratico, Carlotta Sgambato. Il rischio paventato dai dem è che il concorso vada ad aggravare una situazione già complicata per le scuole, dove il deficit degli insegnanti potrebbe venir ulteriormente peggiorato dai precari che partecipano al concorso, al quale si sono iscritti in 64mila, per circa 32mila posti disponibili.

Il ministero ha previsto che l’esame venga effettuato su più giorni proprio per limitare quel rischio e limitare gli assembramenti, nel pieno rispetto delle norme anticovid. Al momento, il ministro Azzolina ha disposto che le prove scritte si tengano dal 22 ottobre al 9 novembre all’interno dei laboratori informatici scolastici e in alcune aule universitarie, con dislocazione su tutto il territorio nazionale.

La presa di posizione del Partito democratico rischia di aprire una nuova breccia nel già precario equilibrio della coalizione giallorossa. Infatti, oltre ai problemi finora esposti, l’altro nodo da sciogliere è quello dei candidati che si troveranno in quelle date in quarantena o in isolamento e che per l’onorevole Sgambato meritano di essere tutelati. I criteri per la consegna della quarantena e dell’isolamento sono al momento molto stringenti e i precari rischiano di nonb poter lasciare la loro abitazione “per un positivo presente nella scuola in cui insegnano”. Non verranno ammesse alle aule d’esame le persone con sintomi febbrili superiori a 37.5 o con sintomatologia respiratoria in atto, che può significare anche un semplice raffreddore o tosse.

Per questo motivo il Partito democratico sta spingendo affinché per questi candidati vengano trovate delle date alternative. La questione è ancora aperta ma maggiori dettagli potrebbero esserci nelle prossime ore, quando l’avviso pubblico verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ma fino a quel momento nulla è dato per scontato e il Partito democratico non sembra intenzionato a mollare la presa sulla Azzolina.