Il nuovo idolo della sinistra che vuole riempirci di immigrati

La sinistra ha il suo nuovo idolo e già lo incensa sui social. È Aboubakar Soumahoro, il sindacalista ivoriano che oggi ha fatto “irruzione” a Villa Pamphili dove si stanno svolgendo gli Stati Generali sull’economia.

Si è incatenato davanti a Villa Pamphili attirando così l’attenzione del premier Giuseppe Conte che non manca mai di prestare un orecchio a chi va sotto la sua finestra a protestare. Quando si sono ritrovati faccia a faccia, la chiacchierata si è (ovviamente) incentrata sull’immigrazione. La ricetta proposta al capo del governo giallorosso è la regolarizzazione di tutti gli stranieri che si trovano in Italia. I talebani dell’accoglienza sono già in visibilio e si accodano alla crociata del sindacalista, mentre l’economia del Paese va a rotoli, le imprese restano a secco, la cassa integrazione promessa dall’esecutivo resta un miraggio e la piaga della povertà travolge sempre più italiani.

Uno sciopero della fame e della sete per”i tanti lavoratori sfruttati, esclusi e invisibili”. Una protesta che parte dalla “riforma della filiera agricola” per liberare”gli agricoltori, i braccianti e contadini” dallo “strapotere dei giganti del cibo che favoriscono sia lo sfruttamento che il caporalato” e che arriva, dopo un triplo salto carpiato, all’eliminazione della”legge Bossi-Fini e dei decreti Sicurezza” voluti dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ai microfoni de ilGiornale.it, Soumahoro lo chiarisce sin troppo bene dove vuole arrivare la sua mobilitazione. “Servono nuove politiche migratorie – reclama – e un provvedimento che regolarizzi tutti gli invisibili per emergenza sanitaria, i migranti non sono immuni a questo virus e quando si è in guerra si salvano le persone”. La sanatoria voluta dal ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, non gli basta affatto. “Finora il governo è stato sordo”.

Nel giro di poche ore Soumahoro, a cui nei giorni il Fatto Quotidiano aveva concesso un’intervista per attaccare Salvini e denunciare “le particelle di razzismo” che si sprigionano in Italia, ha subito conquistato la sinistra radical chic che “schifa” i decreti Sicurezza e vorrebbe aprire le porte del nostro Paese a tutti gli immigrati. In prima fila ci sono (occiamente) le sardine. “Questo è l’inizio di quella grande ‘coalizione’, dialogo e speranza che auspichiamo da mesi – ha annunciato la portavoce Jasmine Cristallo – noi ci siamo con tutte le nostre forze e tutti i mezzi e le speranze possibili”. Ma è sui social network che il sindacalista ivoriano ha raccolto più fan. Tra questi anche Fabio Fazio che gli ha mandato “un abbraccio” esprimendo “solidarietà” alla sua causa. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha raccolto l’hashtag #iostoconaboubakar “perché la vita è fondata sul lavoro degno, che ha alla base diritti e salari equi”. Per Salvini, invece, la nuova crociata dei progressisti è “un insulto a milioni di italiani, e di immigrati regolari, in difficoltà”. “La Lega – ha, poi, promesso – fermerà il delirio anti-italiano di Pd e 5 stelle, dentro e fuori il Parlamento”.

Dopo le sardine, la sinistra ha trovato il suoi nuovo idolo. Ma l’esperienza di Santori&Co insegna che, molto spesso, si tratta solo di fantoccini usa e getta.